#LuchoaPalermo: era un sogno, ma sta diventando...

#LuchoaPalermo: era un sogno, ma l’abbraccio c’è

Tutto nasce da un nostro pezzo. E quello che sta succedendo sembra incredibile.
L'IDEA CHE STA COINVOLGENDO TANTI
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Era cominciata come in un sogno, con leggerezza e sta diventando una cosa seria, se non altro per l’abbraccio che già c’è stato. Un’idea balenata a chi scrive, un invito a Lucho – Luis Enrique, allenatore della Spagna, nobilmente sconfitta dall’Italia – per una giornata a Palermo. Un giorno di affetti, di passeggiate sulla spiaggia e di amicizia. Questo (tutto) e niente altro.

Era un sogno e sta diventando qualcosa di simile a una vicinanza. Dopo avere scritto un articolo, dopo avere lanciato l’hashtag #LuchoaPalermo, siamo stati letteralmente sommersi da una marea di felicità. Lettori che ci scrivono e che chi chiedono: quando? Uomini politici che si fanno vivi, perché hanno compreso il senso profondo e collettivo di un desiderio. Persone che fermano per strada e dicono: lo facciamo? Dai, dai… Una ondata di entusiasmo che stiamo registrando dal primo momento e che non scema.

Ha avuto inizio, come un sogno, a margine di una partita, per certi vibratili movimenti della sensibilità che mette in connessione mondo lontanissimi. E abbiamo colto la possibile intesa tra due anime. O forse l’abbiamo soltanto sognata, come se potesse diventare realtà.

L’anima rosanero di Palermo, non soltanto nell’amplissimo segmento calcistico, ma perfino oltre. Perché il rosa e il nero descrivono gli stati d’animo contraddittori e lontani che viviamo. Ma anche la capacità di rintracciare un equilibrio nella divaricazione, una risorsa ironica, una commozione che corrobora. Negli abissi e nelle altezze, noi, comunque, siamo in grado di non smarrirci.

L’anima colorata di Lucho, sospesa come tutti tra la gioia e il dolore, ma, più di tutti, disponibile a non fermarsi alla notizia di una catastrofe, per camminare ancora, niente dimenticando, inseguendo la gioia di un pallone che rotola. Non è forse estrema, a suo modo, la disciplina interiore che ti permette di cominciare un viaggio lì dove sgorga il dolore più atroce, per approdare alla felicità?

Ecco, ci pare di avere individuato un nesso, magari per fortuna. Come quando tiri da centrocampo e becchi l’incrocio dei pali. Questa intuizione la mettiamo a disposizione, la giriamo alla città. Ai suoi potenti, ai suoi residenti e ai suoi viaggiatori. #LuchoaPalermo, vi sembra troppo? Intanto l’abbraccio è già qui.


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