CATANIA – Luis Sepúlveda, il celebre autore cileno conosciuto in tutto il mondo e amatissimo dai lettori italiani, ha chiuso quest’oggi nel foyer del teatro “Massimo Bellini” di Catania la tappa conclusiva di “Paesaggi di Mare”. Una manifestazione itinerante che ha fuso insieme musica, letteratura e teatro promossa dall’assessorato regionale al Turismo e organizzata dall’associazione Taormina Book Festival. La rassegna è approdata a Catania dopo aver già toccato diverse città, a partire da Palermo dove è avvenuta l’inaugurazione. Ma l’occasione sarà propizia per insignire Sepúlveda del prestigioso Premio Sicilia, riconoscimento che l’autore riceverà domani sera al teatro Sangiorgi dall’assessore Anthony Barbagallo. Evento nel corso del quale lo scrittore presenterà, inoltre, la novela negra “La fine della storia”, il suo ultimo romanzo noir già tradotto in oltre quindici lingue in tutto il mondo.
E l’autore quest’oggi si è generosamente concesso nel corso della conferenza stampa, parlando lungamente non solo della sua ultima fatica letteraria ma anche delle vicende politiche e sociali che hanno toccato il suo paese, soggetto per anni alla dittatura. Scivolando poi nella sfera personale della sua vita privata e nelle emozioni che lo hanno guidato lungo il suo cammino letterario costellato da successi. “Non ho scritto un romanzo autobiografico perché sono vanitoso” – ha detto ironicamente fornendo qualche anticipazione dell’opera. “La fine della storia” è, infatti, un lavoro fortemente autobiografico con duecento pagine fitte di vicende che allacciano realtà e fantasia, per denunciare le violenze della dittatura e la criminale pratica della tortura. Perché Sepúlveda oltre ad essere un prolifico autore, capace di conquistare la scena letteraria di tutto il mondo è stato anche un fervente protagonista della politica cilena. Un’attività intensa tanto da portarlo a lasciare il suo paese dopo un terribile periodo di prigionia. Adesso vive in Spagna nelle Asturie. “Dopo la fine – ha detto – della dittatura i cittadini i cittadini cileni hanno maturato la consapevolezza di una mancanza di volontà politica, un’assenza fortemente legata alla corruzione”. Splendore e le ombre del Cile saranno dunque al centro del nuovo noir dell’autore cileno noto per aver pubblicato numerosi libri di poesie e romanzi, fra cui il famosissimo racconto “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Non è mancato poi un omaggio alla Sicilia, terra che l’autore conosce bene e a cui è legatissimo. “Tanti anni fa, la mia casa editrice – racconta Sepúlveda- che è la stessa di Camilleri, mi dice che lui sarebbe arrivato da lì a poco in Spagna e aveva il desiderio di salutarmi. No, dissi io. Sono io che voglio salutare lui. Ho un’ammirazione enorme verso Camilleri, così come verso tanti altri autori siciliani da Luigi Pirandello a Leonardo Sciascia. La sicilianità è qualcosa di straordinario, l’aspetto che amo di più della Sicilia. È un’attitudine umana, una forma dell’essere che si traduce in qualità come per esempio l’ospitalità, un pregio tipico dei siciliani”.
L’evento al Sangiorgi è organizzato in collaborazione con il teatro Massimo Bellini. “Il teatro è un animale che dorme ma in realtà è vivo” – ha aggiunto Sepúlveda. “Siamo molto contenti – ha detto invece Roberto Grossi, sovrintendente dell’ente lirico – oggi è una giornata molto importante. È una chiara dimostrazione di come la cultura sia tutto, rappresenta tutte le espressioni della vita: dalla poesia, al teatro musicale, al cinema, ovvero tutte parti di una stessa medaglia. Sono espressione di una fusione dell’uomo. Oggi abbiamo avuto l’onore di ospitare la conferenza stampa di presentazione, domani ospiteremo invece lo spettacolo all’interno del teatro Sangiorgi, con lo scopo proprio di riaffermare questa strategia e la nostra linea di conduzione”. E Grossi commenta Sepúlveda: “È vero quanto detto da Sepúlveda : il teatro è come un animale che dorme ma in realtà è vivo. E’ esattamente quello che oggi rappresenta il teatro Bellini di Catania, che per anni è stato come un animale dormiente, ma adesso è tornato a vivere. Non dimentichiamoci infatti che assieme a Verga, Camilleri, Pirandello e Sciascia anche Vincenzo Bellini è stato un grande protagonista. La storia della Sicilia e di Catania è legata indissolubilmente a lui. L’apertura ai giovani dei contenuti di cui per esempio Sepúlveda è portatore rinnova anche il valore di quello che facciamo. Ho personalmente sollecitato l’autore a lavorare ad un nuovo componimento da mettere in scena qui al Bellini, perché non vogliamo soltanto essere ripetitori del passato ma è importante stimolare nuove opere e composizioni. Sarebbe meraviglioso riuscire a creare questa magia”.
E sulla serata in programma domani sera al Sangiorgi condotta da Antonella Ferrara, dove Sepúlveda dialogherà con il giornalista Alberto Bilà, mentre le voci dell’autore Mariano Rigillo e della star mondiale del jazz, Francesco Cafiso evocheranno le emozioni letterarie , Grossi anticipa: “Sarà un vero e proprio evento musicale, che andrà al di là della presentazione del libro di Sepúlveda proprio per dare forza alle parole, sviluppando e cambiando in meglio la nostra società e superare quell’indifferenza del conformismo” – conclude.