SIRACUSA – Da vent’anni patrimonio dell’Umanità, da millenni presidio di Culture integrate: è il sito Unesco Siracusa-Pantalica che riunisce le necropoli scolpite nella roccia, i capolavori greco-romani e barocchi di Ortigia, fino a risalire alla Neapolis. Qui, sul fianco del Temenite, sorge il teatro più antico del mondo, che per commemorare il riconoscimento del 2005 risuonerà di melodie immortali.
Nell’ambito delle celebrazioni programmate nel capoluogo, è infatti in calendario una serata di altissimo valore artistico e simbolico: venerdì 18 luglio, alle ore 20.30, l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania si esibiranno nello stupefacente scenario del Teatro Greco, con un sontuoso concerto sinfonico-corale, concepito come omaggio alla tradizione lirica nazionale, anch’essa Patrimonio Unesco, in un luogo che incarna la forza evocativa del dialogo interculturale.
Come assistere al concerto
L’evento – promosso dal Comune di Siracusa, dalla Fondazione Inda nel Teatro Greco di Siracusa e dal Parco archeologico di Siracusa, Eloro, villa del Tellaro e Akrai – intende esaltare la mission che fu alla base dell’iscrizione in World Heritage List del sito “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica”, valorizzando e condividendo un patrimonio storico che è radice e futuro insieme. Per assistere al concerto gratuito Omaggio al melodramma italiano, i biglietti dovranno essere ritirati presso il botteghino del Teatro greco di Siracusa a partire dal 17 luglio 2025.
Il botteghino sarà aperto al pubblico il 17 luglio 2025 dalle ore 9 alle ore 19. Il 18 luglio dalle ore 9 alle ore 20,30 (orario inizio spettacolo).
Quella aretusea rappresenta quindi una delle tappe di maggior rilievo della rassegna “Bellezza Belcanto Bellini”, la stagione estiva che l’ente lirico etneo porta non solo nei luoghi storici del territorio catanese ma anche nei prestigiosi siti delle province limitrofe.
Il programma
«Portare i complessi del nostro Teatro in uno dei luoghi più carichi di storia e significato della civiltà occidentale – ha affermato il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano – è un gesto di gratitudine verso Siracusa e il suo patrimonio. Un’opportunità per la quale ringraziamo il sindaco Francesco Italia e l’assessore alla Cultura Fabio Granata. Nel Ventennale del sito Unesco Siracusa-Pantalica, è un privilegio offrire, attraverso i capolavori dell’opera lirica, un omaggio autentico alla continuità tra passato e futuro, alla Cultura come bene comune».
Il programma prescelto attraversa due secoli di storia operistica, da Bellini a Rossini a Donizetti, da Verdi a Bizet, fino a Puccini e Ponchielli, Mascagni e Leoncavallo, proponendo un’antologia di pagine celeberrime e di immediato impatto. In primo piano le pluripremiate formazioni artistiche del Bellini, Orchestra e Coro. Sul podio il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati, mentre la preparazione del Coro è affidata a Luigi Petrozziello.
I brani scelti
Si apre con la Sinfonia da Norma di Vincenzo Bellini, autore simbolo dell’identità musicale siciliana, seguita dalla Sinfonia tratta da La Cenerentola di Rossini e dal coro “Che interminabile andirivieni” da Don Pasquale di Donizetti. Sarà quindi la volta di una sezione interamente verdiana che comprende la Sinfonia da La forza del destino, il celeberrimo coro “Va’, pensiero” da Nabucco e due intensi brani da Macbeth: il coro delle streghe e quello dei sicari, espressioni della potenza drammatica del Bussetano.
Unica ragionata eccezione al repertorio italiano è la Suite da Carmen di Georges Bizet, autore francese che con quest’opera ha però saputo interpretare il temperamento mediterraneo attraverso una partitura ardente e seduttiva. La selezione continua con due incursioni nell’universo pucciniano: l’Intermezzo da Manon Lescaut e il coro d’introduzione da Le Villi, che mostrano l’evoluzione espressiva della lirica italiana a fine Ottocento.
E ancora una sequenza di altre pagine amate dal pubblico di tutto il mondo e che, come le precedenti, non hanno bisogno di presentazione: la Danza delle ore da La Gioconda di Ponchielli, l’Intermezzo e il coro d’introduzione da Cavalleria rusticana di Mascagni, il Coro delle campane da Pagliacci di Leoncavallo, fino all’Intermezzo da L’amico Fritz di Mascagni. Un concerto che è insieme celebrazione e riflessione: sull’identità italiana e siciliana, sulla potenza dell’arte, sulla capacità della musica di unire generazioni e popoli. Nel luogo dove il tempo si fa eco di civiltà antiche, il melodramma torna a vivere come canto eterno di pace e fratellanza.

