Ciao ragazzi, come va?
Ma siete un sacco… Mizza, don Diego, l’hai mai celebrato un funerale con tutta questa gente?
Dai, bando alle ciance che poi si deve andare a lavorare perché sennò l’azienda fallisce e io nella mia vita vuol dire che ho sbagliato tutto.
Volevo solo ringraziarvi. Tutti. Perché tutti quelli che sono oggi presenti hanno rappresentato un tassello importante della mia vita privata e professionale. Sono persone che mi hanno voluto bene, magari nel silenzio di una redazione in vent’anni di splendide emozioni al Giornale di Sicilia (vero Ciccio Badalamenti? Vero Carletto Brandaleone?), rendendosi conto anche quando al Gds non c’ero più che quel pazzo di Foresta tanto malaccio poi non era (che ne pensi Connie? E tu Mariellona?). Perché ho sempre difeso con forza la nostra passione per questo meraviglioso mestiere e difendendo questa passione non potevo che indirettamente difendere i miei cronisti, la mia squadra. Squadra che abbiamo poi costruito nella straordinaria avventura di Novantacento e di Live Sicilia. E lì è tutta un’altra storia.
Amunì, Puglisone, lo so che sei mutriato perché ho fatto scrivere il mio “coccodrillo” a Peppino Sottile. Ma è stato lui il mio maestro. Tu lo stai diventando per un gruppo di ragazzi eccezionali che hanno cambiato il modo di intendere e fare informazione in Sicilia. E lo dico senza falsa modestia: i miei ragazzi, il mio orgoglio. Salvo Toscano, Roberto Benigno, Claudio Reale, Riccardo Lo Verso, Accursio Sabella (le avete sistemate le scrivanie che fanno veramente schifo?), Salvuccio Cataldo, Daniela Vitello e il suo spettacolare Perizona (e grazie Dany per i vent’anni di leale assistenza ed amicizia), Salvatore Peri, Gianluca Rubino, tutti i collaboratori, anche quelli che lavorano ora per la concorrenza e che mi hanno quotidianamente inviato in questi mesi sms quotidiani strappandomi un sorriso (vero Miriam?) o che hanno lasciato la redazione col cuore spezzato ma si ritroveranno un’esperienza professionale alle spalle che le ha fatte crescere (vero Chiaretta?).
E ancora come non stringere in un abbraccio fortissimo i ragazzi di Catania che hanno contribuito al successo di Live in maniera esponenziale? Antonio Condorelli stringimi forte Anthony, Lauretta, Melania e tutti i collaboratori della redazione mito di via Etnea. E poi i mitici grafici Alessandro Fiore e il logorroico Sergio Caminita, Loredana, Serena, gli agenti speciali Fabio Giordano e il mortificatissimo Massimo Filpi (glielo regaliamo per favore un abbonamento ad I Love così la finisce di partecipare ai nostri concorsi rischiando di farsi arrestare?), Marianna, Adriana. A tutti devo dire grazie: grazie per la fedeltà, per la lealtà, per l’impegno messo ciascuno nel proprio campo. Il successo della nostra avventura imprenditoriale è stato anche e soprattutto merito vostro.
E della squadra di professionisti al loro servizio. Salvo Cincimino merita un discorso a parte ma gliel’ho fatto a tempo debito e quindi ve lo risparmio. E poi grazie a Sandro Sottile, Patrizia Scalia, l’avvocato Nando Lo Voi, grazie, un grazie speciale a Marcello Montalbano. Basta ne dimenticherò un sacco.
Ma la persona che non posso permettermi di non ringraziare più degli altri perché fedele assistente, segretaria, quasi badante, factotum, autista, spicciafaccende, confidente, occhi preziosi dentro tutte le aziende, lei proprio non la posso dimenticare: vero Marilena mia? Non ti ho mai ringraziato abbastanza in vita. Oggi spero di essermi fatto perdonare.
E poi c’è il mio socio, Giuseppe Amato. Ricordo ancora come fosse ieri la prima volta che lo incontrai. Ero con Ciccio piccolo, gli regalò un Topolino. Ricordo l’ordine del suo ufficio, la musica in sosttofondo, l’odore di una candela accesa. Nacque quel giorno il primo numero di I Love Sicilia: il suo buon gusto, la mia intuizione giornalistica di dedicare la copertina ad un giudice in grembiule di cucina. I Love andò a ruba. Ed è ancora dopo oltre 100 mesi il periodico più venduto in Sicilia. Mi dispiace soltanto non aver potuto coronare il tuo sogno, Giuseppe: quello di chiudere mezza Mondello per festeggiare qualche nostro evento. Ma provateci, magari ci riuscirete.
Ma di soci ne devo ringraziare altri: Rino e Alessio, Dario e Daniele che hanno sempre creduto in me, me lo hanno dimostrato sino all’ultimo istante della mia vita. So che lo dimostreranno anche adesso. Un abbraccio al gruppo di Live: Gaetano Noara, Piero Ridolfo, Marco Valenti. Niè, non ho finito con i ringraziamenti. Perché ci sono mille nomi che mi frullano in testa, tutti gli amici che in questi mesi hanno trascorso notti insonni per noi, che hanno dato una mano a Donata, che le hanno portato un pasto la sera o si sono svegliati all’alba per farmi una puntura di plasil: Gery e Daniela, Mario e Lia (Mario non ti scordare di pagare quello della piscina), Cristina, Marisa e Renzo, Vincenzo e Francesca, Alessandro e Loredana, Roberto e Maria Paola.
E poi ci sono loro, gli angeli della speranza, medici diventati amici: Giuseppe Badalamenti e lo splendido Staff del Policlinico, Piergiorgio Mezzatesta e il gruppo della Maddalena, in particolare Michele Ciacciofera. Grazie, grazie per avermi regalato mesi di vita sereni e colmi di speranza. E grazie anche alla nostra infermiera Barbara. E a Gigi, e alle sue albe sotto gli acquazzoni.
Dagli angeli della speranza al mio angelo custode, Antonello. Lui sa perché. Non lo dimentichi mai. E c’è il mio cucciolo, il mio Ciccio Runner. Ti lascio libero piccolo orgoglio di papà di solcare gli universi dell’arte e della musica. Penso sia il regalo più bello che ti possa fare sapendo che la tua batteria la sentirò anche da quassù.
E poi c’è lei, il mio faro, la donna che ha dato un senso a tutta la mia vita, la mia Donata. Donata nel vero senso di questo nome. Quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti condividendo ogni momento dei nostri anni, minuto dopo minuto di un matrimonio meraviglioso. Oggi vorrei soltanto che la stringeste forte a tutti voi, amici miei. Ciao amore mio, so che ce la farai alla grande.
Adesso scappo. Devo capire se qui oltre al caffè Lavazza c’è qualche connessione valida. Live è stato aggiornato?
La lettera di saluto che il direttore di LiveSicilia ha voluto fosse letta al suo funerale.
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