CATANIA – Si conclude un’epoca. Stasera, infatti, si è riunito per l’ultima volta nella Storia il consiglio provinciale, l’istituzione più antica del capoluogo etneo. Con la seduta di oggi, quindi, l’aula di Palazzo dei Minoriti chiuderà definitivamente i battenti, tra i malumori degli onorevoli consiglieri. Da qui al 31 dicembre, data in cui dovrebbero nascere i liberi consorzi dei comuni, le competenze del consiglio passeranno nelle mani del commissario straordinario Antonia Liotta.
“Non resta nulla d’incompiuto”, dichiara a LiveSiciliaCatania Giovanni Leonardi, l’ultimo presidente del consiglio provinciale: “Siamo riusciti ad approvare il piano territoriale che era fermo da più di dieci anni, qualche debito fuori bilancio, il consuntivo di Bilancio, invece, potrà essere approvato tranquillamente anche dallo stesso commissario, così come il previsionale 2013”. Leonardi non è del tutto convinto che l’iniziativa fortemente da Crocetta sia utile ai siciliani. “Lo vedremo tra qualche anno quali saranno i risultati di questa abolizione. L’importante è garantire ai cittadini i servizi sul territorio, sono sicuro però che peggioreranno e costeranno anche di più agli stessi utenti. Sicuramente quella che si conclude oggi – conclude- è stata una esperienza molto intensa”.
Chiudendo il consiglio provinciale saranno in tre gli a continuare l’azione amministrativo da Palazzo degli Elefanti. Tra questi Giuseppe Castiglione, eletto nelle file di Grande Catania, il cartello che raccoglie l’eredità politica dell’Mpa: “Sulla chiusura definitiva di questo Ente non c’è ancora nulla di definitivo. Crocetta si è fatto influenzare fortemente dai grillini. Ha sicuramente sbagliato, non assumendosi neanche la responsabilità di chiarire quale sarà il futuro occupazionale dei dipendenti della Provincia. Dal canto mio – conclude- continuerò anche al comune ad occuparmi delle medesime materia sopra le quali mi sono impegnato in questi anni, Ambiente e sport”.