L'Università di Palermo scalda i motori: il 28 settembre si torna in aula

L’Università scalda i motori|Il 28 settembre si torna in aula

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    Il 70% dei corsi in presenza rappresenta il 30% degli studenti, poichè i corsi in presenza sono esclusivamente quelli dei bienni magistrali. Mentre la maggior parte degli studenti seguirà i corsi comodamente da casa. Ma un ufficio statistiche esiste? E comunque anche gli studenti che verranno in aula seguiranno il corso osservando la faccia del docente su un grande schermo, mentre lo stesso docente se ne stará nell’aula accanto con pochissimi studenti. A questo punto uno furbo se ne sta a casa e non rischia. Il rischio è ancora alto gli studenti di cultura lo sanno! Poi se un docente presenta certificato medico (basta che abbia più di50 anni) chiede di fare lezioni da casa e lo studente seguirà comunque la lezione dal computer. Ed ancora nemmeno si parla di esami obbligatori per i docenti che vanno in aula? Potrebbero veicolare il virus a centinaia di studenti…

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Si d'accordo. Ma è tutto da vedere se poi si "quaglia" qualcosa, e cioè, esprimendosi tecnicamente: se le indagini porteranno o meno ad una richiesta di rinvio a giudizio e, insomma, se si aprirà una fase processuale del procedimento all'esito della indagini. Ed eventualmente, se succederà, per quali e quanti imputati. Inchieste di questo tipo sono un classico italiano: decine di indagati (molti dei quali "Noti", diverse personalità politiche di spicco) coinvolti, ma poi la più gran parte degli indagati manco arriva a processo, nel senso che è lo stesso PM a chiedere al GIP l'archiviazione della loro posizione (per chi non conosce i tecnicismi del procedimento penale si informi per conto suo).

Il casus belli della rissa non sarà chiaro, ma l'origine di questi fenomeni ha sempre la stessa causale: il degrado umano, sociale e culturale che attanaglia le c.d. aree popolari di Palermo. Il capoluogo è in balia dei figli di questo degrado: risse, furti (con spaccate e senza), scippi, danneggiamenti, abbandono di rifiuti più o meno ingombranti, effrazioni in proprietà private, alla peggio pure sparatorie e omicidi...l'identikit socio-culturale dei responsabili di queste prodezze (compresa la provenienza da certe zone della città) è sempre lo stesso.

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