Commenti positivi sono stati espressi in Sicilia da esponenti politici dell’opposizione nazionale sul raggiungimento del quorum nei 4 quesiti sottoposti a referendum abrogativo. “Gli straordinari risultati elettorali dei referendum in Sicilia confermano che la maggioranza dei siciliani ha sfiduciato Berlusconi e il suo governo e che c’é una grande voglia cambiamento”, ha detto il segretario regionale del Partito democratico siciliano Giuseppe Lupo. Per il capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana, Giulia Adamo, “é una bellissima vittoria del popolo italiano, un chiaro segnale che ci si è finalmente risvegliati da quel torpore che in questi ultimi anni ha attanagliato la vita politica del nostro Paese. Un chiaro segnale di ‘disobbedienza’ agli inviti rivolti dal premier Silvio Berlusconi e da alcuni esponenti dell’esecutivo”. Secondo il deputato regionale del Pd, Baldo Gucciardi, “il risultato dei referendum è una straordinaria festa della democrazia. Gli italiani, come sempre, nei momenti di particolare difficoltà, sanno rispondere con chiarezza e rimettere ogni cosa al posto giusto.”. Per il deputato regionale Cateno De Luca, leader del movimento Sicilia Vera, “é stata vinta una battaglia contro le lobbies politico clientelari. Gli italiani hanno dimostrato grande senso di responsabilità abrogando norme che avrebbero avuto gravi ripercussioni sulla vita di tutti i cittadini. Sicilia Vera ritiene che questo risultato sia stata una risposta forte dei cittadini alla politica auto referenziale del governo”.
“Sono estremamente soddisfatto – dice il sindaco di Enna Paolo Garofalo (Pd) – per il dato dell’affluenza alle urne della nostra città che con oltre il 62% supera il dato nazionale. Questo risultato è la più vivida rappresentazione della grande voglia di partecipazione dei cittadini ennesi alla vita sociale e politica”. Per Antonio Marotta, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista “il vento del cambiamento continua a soffiare e a travolgere il centrodestra e Berlusconi. Oggi spetta alla sinistra siciliana saper raccogliere questa spinta dal basso per tracciare insieme e unita un cambiamento a partire da un progetto e una proposta di alternativa che superi le sabbie mobili del politicismo e dell’esperienza fallimentare del governo Lombardo”.
