Chissà se a Matteo converrà, poi, fare quella citofonata a Nello per mettersi insieme nella tremenda impresa di governare la Sicilia. E’ una questione, con domanda incorporata, che ha un senso alle indomani delle elezioni regionali.
Riassunto delle puntate precedenti e recentissime: Salvini in Emilia-Romagna perde. Avanza, ma conosce la sconfitta. Pur avendo schierato in campo l’impossibile, il colpaccio, con vista su Roma, non gli è riuscito. In Calabria la destra capitanata dalla candidata forzista (con Salvini) stravince.
La predicazione populista (senza offesa) segna dunque il passo nelle regioni con una esperienza di governo che funziona, ma scava la breccia nel derelitto Sud, dove, vuoi per eredità politiche difficilissime, vuoi per incompetenza della classe dirigente, la buona amministrazione è un sogno impalpabile; dunque suona più forte il richiamo del leader con una presunta carica rivoluzionaria.
E in Sicilia? Quaggiù al timone c’è Nello Musumeci che, accompagnato dalla sua meritata fama di politico accorto e di persona perbene, era stato inizialmente salutato con giubilo. Le cose, finora, non stanno andando nel senso sperato. I problemi, alcuni dei quali sedimentati da un lungo e drammatico passato, sono tanti e complicati. La tenuta politica della maggioranza è quella che è, in termini di numeri e di coesione, come dimostra l’incidente sull’esercizio provvisorio, tramandato come una cosuccia di gabinetti e sciacquoni. Insomma, un po’ si vivacchia, aspettando il prossimo rimpasto.
E il punto è proprio questo: sarà un bene per la Lega, all’esordio nel palazzo con il suo nuovo gruppo fiammante all’Ars, entrare in giunta, magari per il posticino al calduccio di qualche assessorato? Il gioco varrà la candela, non essendoci, al momento, una squadra a trazione leghista, capace di portare pari pari, a Palermo, i diktat del Carroccio? Mischiarsi adesso significherebbe forse puntellare una casa che non gode di grande stabilità e rinunciare, come minimo, alla seduzione di un profondo cambiamento, spendibile in futuro.
Siamo sicuri che a Matteo converrebbe fare quella citofonata a Nello?