PALERMO – “Gli oneri per la risoluzione delle interferenze tra i sottoservizi cittadini e le nuove linee di tram mettono a rischio la tenuta delle società partecipate coinvolte”. A lanciare l’allarme è il vicepresidente di AMG Energia Spa, Domenico Macchiarella (in foto, ndr), alla luce della pronuncia della III sezione del TAR Sicilia-Palermo che il 17 agosto scorso ha dichiarato in parte improcedibili i ricorsi azionati da Terna Elettrica Nazionale spa e da E-Distribuzione spa e li ha rigettati, sostenendo che ‘gli oneri economici per la rilocazione dei sottoservizi di proprietà degli enti gestori relativamente alla parte “impianti tecnologici’ sono a carico di questi ultimi”.
“Questa pronuncia rischia di mandare in default i bilanci di AMG Energia, Amap e Sispi – dichiara preoccupato il vicepresidente di AMG Energia, Macchiarella –Bisognerà infatti reperire risorse non preventivate e soprattutto “improduttive” per le aziende che sono chiamate a “contribuire” coattivamente alla realizzazione delle nuove linee di tram”.
Macchiarella chiede la convocazione urgente di un tavolo di concertazione con il Comune. “Le aziende in house interamente partecipate – prosegue – non possono essere considerate una controparte dello stesso Comune di Palermo. È ora di smarcarsi dal paradigma secondo cui l’amministrazione rimane estranea alle criticità promosse da lei stessa e che poi vengono affrontate dalle proprie aziende, senza considerare che le risultanti criticità industriali o finanziarie hanno ripercussioni indirette e dirette proprio sul bilancio comunale. Le aziende sono la “longa manus” dell’ente affidatario e vanno tutelate. Ho avuto più volte interlocuzioni promettenti e incoraggianti con l’assessore Maurizio Carta in merito a tante questioni. Sono fiducioso, ma serve un’accelerazione”.
“Il giudice amministrativo adito – dichiara ancora il vicepresidente di AMG Energia – si è espresso ritenendo legittimo lo schema del riparto dei costi contenuto nella bozza proposta dall’Amministrazione comunale perché conforme alle previsioni dell’art. 28 del d.lgs 285/1992. Tuttavia nelle premesse fa esplicito riferimento alla circostanza che “la soluzione di una ricerca concordata di intesa tra le parti sulle problematiche connesse alla risoluzione delle interferenze non solo non è esclusa, ma è espressamente contemplata dalla legge”, che con una “norma abilitativa speciale” ammette espressamente “la stipula di eventuali convenzioni regolanti la risoluzione delle interferenze” e la definizione della problematica relativa al riparto dei costi”.
“Il Comune, nella qualità di socio unico delle aziende partecipate – conclude Macchiarella – promuova con urgenza un tavolo di concertazione per lavorare alle convenzioni che dovranno regolare rapporti, oneri e rispettive competenze di una delle vertenze più delicate che attendono questa amministrazione nel prossimo triennio”.