Venti anni nel cappio del pizzo. Poi la decisione di ribellarsi e tornare a respirare. Due imprenditori, padre e figlio, hanno denunciato una lunga storia di estorsione che ha come protagonisti alcuni personaggi di spicco della famiglia di Cosa nostra Catanese. Precisamente della squadra di San Giovanni Galermo: Salvatore Fiore (Turi Ciuri), Luca Marino, Vincenzo Mirenda, Salvatore Gurrieri (il puffo). Il blitz Juke Box scattato nel 2020 è partito dopo che in uno degli hard discount della ‘vittima’ è arrivata a battere cassa un’esattrice (Francesca Spartà, moglie di Salvatore Basile) che ha chiesto anche gli arretrati del ‘lockdown’. Ma non sarebbe stata l’unica donna coinvolta, anche la sorella Rita (moglie di Gurrieri) avrebbe partecipato agli affari illeciti. La ‘tassa’ per la protezione mafiosa è lievitata negli anni, passando dai 350 euro ai 1500. Questa crescita si sarebbe basata sull’apertura di nuovi punti vendita da parte dei commercianti. Dei due ne avrebbe approfittato anche il clan Assinnata di Paternò che avrebbe preteso a Natale fiumi di champagne e ceste regalo.
Il gup Luigi Barone ha chiuso il processo abbreviato con una serie di condanne. Il pm Rocco Liguori aveva chiesto pene piuttosto severe considerando lo ‘sconto’ del rito alternativo. A molti imputati è stata riconosciuta la pena a titolo di aumento con una condanna già definitiva. Luca Marino, Nunzio Mirenda, Vincenzo Mirenda e Francesco Lucio Motta sono stati condannati a 6 anni e 4 mesi e 6 mila euro di multa; Roberto Marino, Rita Spartà e Maria Antonietta Strano a 4 anni e 2 mesi di reclusione e 1000 euro di multa (riconosciute le generiche); Gaetano Riolo e Francesca Spartà a 2 anni e 4 mesi e 500 euro di multa; Salvatore Gurrieri 1 anno di reclusione e 400 euro di multa quale continuazione con altra condanna; Domenico Filippo Assinnata 1 anno di reclusione e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Salvatore Basile 1 anno di reclusione e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Salvatore Fiore 1 anno e 2 mesi e 600 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Antonio Scuto 1 anno di reclusione e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Cristian Paternò 1 anno e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni. A quel punto il collegio difensivo – di cui fanno parte gli avvocati Maria Caltabiano, Salvo Pace, Giorgio Antoci – deciderà se ricorrere in appello.