Mafia, più di 600 i beni confiscati a Catania - Live Sicilia

Mafia, più di 600 i beni confiscati a Catania

Tutti i dati resi noti dall'Associazione nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).

L'INIZIATIVA
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CATANIA – A Catania e provincia ci sono 456 immobili e 153 aziende confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata, e analoghi provvedimenti pendenti per altri 611 immobili e 48 aziende. Il distretto giudiziario di Catania ha in capo 151 procedure in gestione, di cui 21 con procedimento penale, il resto con misure di prevenzione. Oltre la metà di questi immobili sottoposti ad amministrazione giudiziaria è terreno agricolo, mentre tra quelli destinati cresce il numero delle abitazioni indipendenti. Fra le aziende in gestione le cifre maggiori si registrano nei settori delle costruzioni e del commercio ingrosso-dettaglio. Sono i dati resi noti dall’Associazione nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) che sottolinea “l’insufficienza numerica dei professionisti chiamati a ricoprire il ruolo di amministratore giudiziario”. “Un incarico – rileva l’Anbsc – sempre più centrale perché il fulcro della riforma del Codice, in vigore dallo scorso ottobre, è proprio la garanzia della continuità delle attività sequestrate, per far sì che possano essere comunque in grado di competere sul mercato nella legalità”. “In Italia – osserva il presidente dell’Ordine etneo di categoria, Giorgio Sangiorgio – sono poco meno di 900 i professionisti abilitati a questo ruolo, di cui oltre l’80% dottori commercialisti. Le nostre competenze manageriali e contabili, ma anche di gestione della crisi, sono certamente le più congrue per l’incarico di custode-amministratore giudiziario. Siamo consapevoli della delicatezza del compito, così come della sua importanza sociale, ragione per la quale riteniamo doveroso un percorso di formazione specializzato” Ai lavori, che si sono svolti nell’aula delle Adunanze del Palazzo di giustizia di Catania, presieduti dal giudice Francesco Mannino, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Area Studio Giudiziale dell’Ordine Domenico La Porta, il commercialista Angelo Bonomo, il presidente e il giudice della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania, rispettivamente, Nunzio Trovato e Alba Sammartino. (ANSA).


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