"Malcostume, incapacità e malafede| Ecco perché Lombardo deve lasciare" - Live Sicilia

“Malcostume, incapacità e malafede| Ecco perché Lombardo deve lasciare”

INNOCENZO LEONTINI (PDL)
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“La condotta del Governo regionale e la non individuabile fisionomia tecnica dell’assessore Armao hanno collezionato in una settimana le seguenti nefaste conseguenze: la presentazione di un Bilancio falso che, fatto votare articolo per articolo, è rimasto sospeso e non portato al voto finale, per la manifesta infondatezza delle sue previsioni; la predisposizione di una Finanziaria che, ridotta da 90 a 6 articoli, è stata condotta al voto dell’Aula su soli quattro articoli e poi sospesa e non più riproposta né integrata e infine sottratta al voto finale; la presentazione di un esercizio provvisorio che è la prova finale di un colossale disastro da parte di un assessore tecnico che ha fallito proprio nell’unico obiettivo tecnico che avrebbe dovuto assicurare, quello di evitare l’esercizio provvisorio; la inadempienza verso gli enti locali, le categorie produttive, i forconi, l’agricoltura, le piccole e medie imprese, gli investimenti produttivi; materie rimaste tutte escluse dagli strumenti finanziari; una versione delle interlocuzioni con il commissario dello Stato, modificata di ora in ora, tutta finalizzata a propinare acquisite condivisioni successivamente smentite nei fatti e sconfessate dalle finali decisioni di ritirare ogni cosa; l’inserimento di un articolo nell’esercizio provvisorio che, facendo riferimento a una copertura sbagliata, rischiava di compromettere la possibilità di garantire le proroghe dei contratti alle categorie dei precari; la dissimulazione di ogni vera difficoltà, nei confronti del al Parlamento regionale trascinato inutilmente per una settimana in dibattiti e votazioni poi lasciate sospese e senza costrutto”. Questa la dichiarazione di Innocenzo Leontini e del gruppo Pdl, a caldo, cioé pochi minuti dopo la chiusura dei lavori d’Aula di oggi pomeriggio.

“Tra malcostume, incapacità e malafede nella gestione dei ruoli – riprende Leontini – si aggravano i mali di un Isola in cui il governo dei cosiddetti tecnici è servito soltanto a rendere irreversibili i danni e inesistenti i margini appunti tecnici ma anche politici di recupero. E pure le sentenze della Corte Costituzionale diventano strumenti per contraffare, con imbonimenti da azzeccagarbugli, la verità dei fatti che è quella violentemente imposta dall’esito finale: il nulla. La richiesta di dimissioni – conclude – è fondata su queste cause. Si apprezzi che, in tale momento, non la si poggi su altre incombenti, pesanti, torbide e altrettanto obbligatorie motivazioni”.


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