ROMA – Il maltempo con violenti temporali e trombe d’aria accompagnati dalla grandine si è abbattuto a macchia di leopardo lungo la penisola colpendo tra l’altro dall’Emilia alla Liguria con danni alle coltivazioni come mais, bietole, frutta (albicocche, pere, pesche) e ortaggi dalle zucchine alle fave che rischiano di mancare per l’appuntamento del primo maggio.
Lo rileva un monitoraggio Coldiretti sugli effetti della perturbazione “che purtroppo ha provocato vittime e dispersi per valanga”, con l’allerta – informa una nota dell’organizzazione agricola – in sette regioni: Abruzzo, Calabria, Basilicata, Puglia, Lazio, Lombardia e Umbria. Se pioggia e neve – aggiunge – sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine hanno provocato danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.
Un taglio della produzione agricola nazionale – sottolinea l’organizzazione agricola – dopo che il brusco abbassamento delle temperature notturne con gelate tardive dei giorni scorsi al centro nord ha colpito duramente le coltivazioni con danni fino al 70% a gemme e piccoli frutti sugli alberi di susine, ciliegie, albicocche, pesche ma anche su meli, peri, kiwi e vigneti già in fase avanzata di vegetazione. Una situazione – segnala – che rischia di far salire il conto dei danni anche nel 2023 dopo che lo scorso anno per effetto del clima anomalo è andato perduto il 10% della produzione nazionale per un valore di oltre 6 miliardi di euro.