PALERMO – “Non ne posso più. Non posso più andare avanti non conoscendo la verità, non riesco a convivere con questo dramma. Cosa è successo a mio figlio? Qualcuno gli ha fatto del male?”. E’ un tunnel di domande e disperazione quello che descrive Concettina Maria, la madre di Carlo La Duca, imprenditore agricolo di 38 anni scomparso il 31 gennaio del 2019 dopo essere uscito di casa. Dal casolare di contrada Canna, nella zona tra Cerda e Termini Imerese, avrebbe dovuto raggiungere la sua fidanzata che abita a Cinisi, ma dalla donna non è mai arrivato. Da allora, solo il silenzio e un’unica traccia: la sua auto.
Il mezzo è stato individuato pochi giorni dopo la denuncia della scomparsa in via Salvatore MInutilla, nella zona periferica di Palermo. Si tratta di una Golf Gtv grigia, trovata chiusa a chiave. L’uomo, alcune ore prima, aveva detto alla fidanzata che sarebbe arrivato da lei in tarda mattinata, dopo l’incontro con un amico nella zona di Ciaculli. “La sera precedente – racconta la madre che abitava al piano inferiore del casolare in campagna – avevamo parlato. Eravamo reduci da una settimana di pioggia e non poteva lavorare. In attesa che passassero alcuni giorni mi ha detto che sarebbe andato da Cetty e sarebbe tornato la domenica. Non mi ha dato la sensazione di voler allontanarsi o di dovere andare via per molto tempo. Mi ha ribadito più volte che dopo tre giorni sarebbe tornato”.
Le indagini
E invece, a distanza di quasi un anno e mezzo, di Carlo nessuna notizia. Le indagini della Procura di Termini Imerese – che ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona – sono ancora in corso e la madre del 38enne e la fidanzata si sono più volte rivolte alla trasmissione televisiva ‘Chi l’ha Visto’. “E’ trascorso un anno e cinque mesi dalla scomparsa – dice l’avvocato Salvatore Pirrone – e finora non abbiamo nessuna notizia da parte degli inquirenti. Nonostante tutto, continuiamo a svolgere le nostre indagini difensive con l’obiettivo di evidenziare elementi utili alla scoperta della verità e ribadiamo la fiducia nel lavoro della Procura e della polizia giudiziaria”. “Dobbiamo sapere che fine ha fatto Carlo – aggiunge Concettina – non abbiamo idea di chi possa avere incontrato quel giorno. Chi ha lasciato l’auto di Carlo in quella strada? Qualcuno gli ha teso una trappola? Sono disperata”.
I rapporti con la nuora
Da quel 31 gennaio, dubbi, paure e sospetti hanno alimentato un giallo che non trova ancora soluzione. La madre del 38enne, in questi lunghi mesi di angoscia, ha intanto raccontato retroscena preoccupanti. Le sue dichiarazioni, durante la prima udienza del processo per aggressione partito al Tribunale di Termini Imerese dopo aver denunciato l’ex moglie del figlio, hanno infatti descritto un clima molto teso con la nuora, da cui l’imprenditore si stava ormai separando. “Tuttora i rapporti non sono buoni – racconta – ma quando Carlo è scomparso, lui stava recuperando il rapporto con i suoi due figli e aveva anche dei progetti con la nuova compagna, che ancora oggi spera di poterlo riabbracciare. Mio figlio era un ragazzo pacifico, tutto casa e lavoro, amante della campagna, un uomo che ben conosceva lo spirito di sacrificio. Sin dall’inizio di questa vicenda che mi ha sconvolto la vita – sottolinea la madre – ho raccontato tutto ciò che sapevo, ma non riesco a venirne a capo. Avessi avuto dei dubbi su Carlo, sarei stata la prima a farmi avanti, a fare ipotesi. Ma mio figlio non era mai stato coinvolto in una lite, in una discussione. In trent’anni vissuti di campagna non c’era mai stato uno screzio con nessuno, era una persona disponibile, sempre pronta ad aiutare gli altri. Cosa è successo? Non ho idea, non posso ipotizzare nulla. Voglio giustizia, devo sapere che fine ha fatto mio figlio. Solo quando saprò la verità potrò rassegnarmi e, forse, avere pace”.