CATANIA – L’udienza è stata ancora una volta rinviata. Questa volta non per l’astensione dei penalisti, ma per la mancanza di un giudice che compone il collegio della Corte d’Appello davanti alla quale si sta celebrando l’appello bis del processo a carico di Raffaele Lombardo accusato di concorso esterno. Un procedimento frutto dell’annullamento con rinvio della Cassazione della sentenza di secondo grado. L’ex governatore era stato assolto dal reato di concorso esterno e condannato solo per voto di scambio. In primo grado, il politico autonomista, invece era stato condannato con il rito abbreviato condizionato dalla gup Marina Rizza.
Slitta, quindi, ancora una volta il termine della requisitoria delle pg (applicate) Agata Santonocito e Sabrina Gambino che devono completare alcuni capitoli che compongono l’intricato puzzle accusatorio del processo. Già affrontati i tasselli dei presunti rapporti con i boss della mafia calatina e le interferenze in alcuni affari immobiliari. Un tracciato quello delle due pg che curva, dopo curva, hanno anche esaminato stralci della sentenza e motivi del ricorso della difesa.
La Corte d’Appello ha fissato la nuova udienza per il prossimo 7 gennaio. Se non ci saranno altre sorprese le due magistrate affronteranno la fase finale della discussione e poi formalizzeranno la richiesta di pena. A quel punto ci saranno altre udienze, una dedicata alle dichiarazioni spontanee già annunciate dall’imputato. E poi sarà la volta delle arringhe della difesa di Raffaele Lombardo, assistito dal professore Vincenzo Maiello e dall’avvocato Maria Licata