MANIACE – Continuano le indagini dei Carabinieri di Maniace per individuare i ladri che nella notte del 2 febbraio si sono introdotti nell’istituto alberghiero “Giovanni Falcone”, portando via dalla sala bar e dalla cucina attrezzatura tecnica per un danno che ammonterebbe a circa diecimila euro. Secondo quanto trapela dalle prime indiscrezioni, sarebbero due i malviventi. Il tutto, infatti, sarebbe stato ripreso dal sistema di videosorveglianza posto all’interno e all’esterno dell’istituto, immagini queste ora al vaglio dei militari. I ladri, passate da poco le 22.15, avrebbero scavalcato il muretto che si trova sul retro dell’istituto, e al di là del quale corre una strada sterrata, introducendosi così nel cortile della scuola, e avrebbero poi rotto la catena che chiude la porta di accesso alla sala bar posta al piano inferiore, senza provocare alcun altro danno. Il tutto, a quanto pare, si sarebbe svolto in circa mezz’ora. Tanto è bastato ai due per prendere la refurtiva e portarla al di là dello stesso muretto di entrata, dove probabilmente, ma è tutto da verificare, doveva trovarsi un mezzo. I ladri hanno potuto agire indisturbati grazie all’assenza del sistema di allarme, presente solo al piano superiore, dove si trovano le aule e le attrezzature informatiche, in cui non si sono però spinti. Solo l’indomani mattina, infatti, con la normale ripresa dell’attività didattica, si sarebbe fatta l’amara scoperta.
“Non è tanto il danno economico, che comunque c’è” – commenta la dirigente, Monica Insanguine – “ma è soprattutto un danno morale agli studenti, perché questa è l’unica realtà di scuola superiore in un posto così piccolo come Maniace (ndr 3600 abitanti circa)”. Dai semplici cucchiaini alla planetaria appena arrivata e ancora da collaudare. Tra la refurtiva apparecchiature che sono alla base dell’attività di laboratorio che deve essere svolta dagli studenti e “da questo punto di vista – continua la dirigente – il danno è incalcolabile, perché laddove c’è una scuola come questa, si offre ai ragazzi un’opportunità di lavoro”. Il messaggio che deve passare è che “atti del genere in un istituto scolastico, che è luogo di incontro con il territorio, non possono e non devono succedere”. Solo così il problema può essere risolto a monte ed eliminato.
Un evento mai accaduto e per questo, a detta della comunità, come ne sarebbero potuti capitare da qualsiasi altra parte. Il furto, infatti, giunge proprio nel momento in cui sono aperte le iscrizioni scolastiche, creando sul territorio la paura che da questo possa derivare un danno di immagine. Ma in otto anni di attività l’istituto non è mai stato protagonista di un fatto di cronaca simile. Una scuola superiore fortemente voluta dalla collettività e per la quale, a testimonianza di ciò, alcuni maniacesi si sarebbero già fatti avanti per ricomprare subito l’attrezzatura rubata, così da fare ritornare a pieno regime la struttura che ad oggi, nonostante i disagi, continua la propria attività didattica.