PALERMO – “I nostri magistrati, appoggiati dalla società civile, hanno dato grandi colpi alla mafia, ma non abbiamo detto che abbiamo vinto. E questi colpi di coda come quello di ieri ci dimostra che ancora continua ad esserci una forza della mafia”. Lo ha detto Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, a margine delle commemorazioni nell’aula bunker a Palermo per il 25/mo anniversario della strage di Capaci, parlando dell’omicidio del boss Giuseppe Dainotti assassinato per strada con colpo di rivoltella ieri a Palermo.
“Con la decisione simbolica, fortissima, di rendere accessibili a tutti i cittadini gli atti del Csm relativi a Giovanni Falcone diciamo che il Consiglio si è riconciliato con la memoria del magistrato”. Lo ha detto Giovani Legnini, vice presidente del Csm a margine della cerimonia organizzata all’Ucciardone nel giorno del 25/o anniversario della strage di Capaci. “In questo modo – ha aggiunto – si può avere contezza delle idee di Falcone delle sue proposte e della cultura della giurisdizione che aveva”.