PALERMO – Si apriranno ufficialmente venerdì 22 marzo, le manifestazioni organizzate dal Teatro Massimo per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con l’inaugurazione alle ore 20 della mostra “Verdi al Massimo” alla presenza del Commissario straordinario Fabio Carapezza Guttuso e di Gaia Maschi Verdi, erede di Antonio Barezzi, primo sostenitore del giovane compositore bussetano; a seguire, alle ore 20.30, la prima rappresentazione del Nabucco, opera fra le più rappresentative e conosciute della prima fase creativa del compositore.
Avrà così inizio un trimestre di intense attività che si snoderà tra opere, concerti, balletti, spettacoli per le scuole e le famiglie, tenuti uniti – oltre che dalla musica di Verdi – dalla ricchissima esposizione in Sala Pompeiana di materiali provenienti dall’Archivio del Massimo (bozzetti, figurini, fotografie, locandine, programmi di sala etc), viva testimonianza del legame fra il teatro palermitano e il compositore cui è stato sempre dedicato ampio spazio nella programmazione, sin dall’inaugurazione del 1897 con l’allora “nuovissimo” Falstaff.
La mostra “Verdi al Massimo” è curata da Sergio Troisi con l’allestimento di Roberto Lo Sciuto e il coordinamento di Marida Cassarà. Secondo momento espositivo dell’anno che anima le sale di rappresentanza del Teatro, fortemente voluto dal Commissario straordinario, prefetto Fabio Carapezza Guttuso, raccoglie materiali provenienti dall’Archivio del Teatro e traccia attraverso bozzetti di scena, figurini di costumi, fotografie e manifesti la frequenza delle opere di Verdi al Teatro Massimo. È poi noto come Verdi curasse in modo “moderno” la messinscena delle sue opere, con precise indicazioni per i cantanti e i teatri che le allestivano, rivelandosi in pieno “artista (anche) visivo” come lo definisce Troisi che, nell’introduzione alla mostra, svela un “percorso di inevitabili rimandi, assunto come chiave di lettura delle messe in scena prodotte dal Teatro Massimo in un catalogo e in un arco di tempo significativamente ampi, dagli anni Cinquanta a oggi”, permettendo di “individuare le evoluzioni graduali della scenografia lirica e il cambio di passo che si registra tra gli anni Settanta e Ottanta, quando la pratica generalmente adottata di ricostruzione storica cede dinanzi a interpretazioni più libere, innanzitutto di regia” (riassumendo: la questione tante volte posta anche nei confronti dei gusti del pubblico, attualizzazione si o attualizzazione no). Da venerdì 22 sarà in vendita anche il catalogo della mostra “Verdi al Massimo” (pp. 348 a colori, euro 28), contenente, oltre alla racconta iconografica dei materiali esposti, anche testi del Commissario Straordinario Prefetto Fabio Carapezza Guttuso, di Gaia Maschi Verdi, di Sergio Troisi e del musicologo e critico musicale Gioacchino Lanza Tomasi. Il catalogo è completato dalla cronologia delle opere di Verdi presentate al Teatro Massimo. Durante gli orari di apertura della mostra (sino al 23 giugno, tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 9.30 alle ore 17; biglietti da 3 a 8 euro) i visitatori saranno guidati dai soci dei “Giovani per il Teatro Massimo”.
Le opere Nabucco, Aida e Rigoletto rappresentano il nucleo musicale dell’omaggio a Verdi. Nabucco ritorna in scena (22-28 marzo) con la produzione che inaugurò la stagione del 2010: la regia di Saverio Marconi è ripresa per l’occasione da Alberto Cavallotti. La lettura di Marconi ha come riferimento principale le Sacre Scritture, così come lo furono nel 1842 per Verdi e Solera, che le citano più volte nel libretto dell’opera. “Il mio progetto” – raccontava nel 2010 Marconi – “punta ad evidenziare la spiritualità di Nabucco, un’opera che non è solo la storia di un popolo oppresso, come spesso ci si limita a considerarla, ma mette in scena un percorso di conversione che tocca un po’ tutti i personaggi: da Fenena a Nabucco alla stessa Abigaille. E con lo scenografo Alessandro Camera e la costumista di Carla Ricotti abbiamo ideato un allestimento che identifica i due diversi mondi – Gerusalemme e Babilonia – attraverso le rispettive scritture e due colori fortemente distinti, il blu per gli ebrei e il rosso per i babilonesi”. Le luci sono di Roberto Venturi. Questa edizione 2013 vanta la presenza sul podio di uno dei più celebri direttori verdiani di oggi, Renato Palumbo, e un protagonista d’eccezione come il baritono georgiano George Gagnidze (in alternanza con Devid Cecconi), celebrato sui palcoscenici di tutto il mondo. Al suo fianco il soprano Anna Pirozzi (Abigaille, in alternanza con Maria Billeri) e il basso Luiz-Ottavio Faria (Zaccaria, in alternanza con Michail Rysson); quindi Annalisa Stroppa (Fenena); Gaston Rivero (Ismaele, in alternanza con Giulio Pelligra), Manrico Signorini (Gran Sacerdote di Belo), Mario Bolognesi (Abdallo) e Stefania Abbondi (Anna). Il Coro del Massimo – verso cui si addensano le attese del pubblico per il celebre “Va pensiero” – si presenta con il suo nuovo maestro, Piero Monti.
Le successive Aida (12-18 aprile) e Rigoletto (3-9 maggio) saranno invece presentate con nuovi allestimenti prodotti dal Massimo e basati sempre sul progetto scenografico di Alessandro Camera, ma con le regie rispettivamente di Elisabetta Marini e Henning Brockhaus. Fra gli interpreti vocali spiccano i nomi in Aida del soprano Hui He, del tenore Jorge de León, del mezzosoprano Marianne Cornetti e del baritono Alberto Mastromarino, nonché la bacchetta di Stefano Ranzani; in Rigoletto di una beniamina del pubblico come Desirée Rancatore. I concerti: a maggio prosegue l’omaggio a Verdi con due appuntamenti sinfonico-corali (14 e 17 maggio) dedicati alle pagine più celebri del compositore di Bussetto dirette da Stefano Ranzani e due gruppi di solisti di primo piano come Amarilli Nizza, Aquiles Machado e Claudio Sgura. Questi appuntamenti seguono quello del 30 gennaio diretto da Oren e il concerto corale a Bagheria lo scorso 10 marzo. Il balletto: le celebrazioni per il bicentenario verdiano coinvolgeranno anche la programmazione del balletto, con Verdiana (11-13 giugno) fantasia coreografica del palermitano Giancarlo Stiscia costruita su celebri momenti musicali dalle opere verdiane; un nuovo allestimento del Massimo firmato per le scene da Angelo Canu e per i costumi da Marja Hoffmann; étoile ospite del Corpo di ballo del Teatro uno dei ballerini più apprezzati del momento, Giuseppe Picone.
Le attività per studenti e famiglie: in questo articolato calendario di attività non potevano mancare quelle per i più piccoli, per le scuole e le famiglie. La Scuola va al Massimo si arricchisce così di una visita guidata del Teatro e della mostra appositamente ideata per i più piccoli: Verdi. Il sogno della musica è il titolo della visita e di un libro per bambini (pp. 48 a colori, euro 10) in cui la vita e le opere del compositore sono narrate attraverso brevi testi (di Noemi Blando) e fantasiose tavole realizzate secondo i principi della “fiber art” da Filli Cusenza, artista che da anni lavora con la stoffa e collabora con prestigiose istituzioni culturali di tutto il mondo. Sarà la stessa Filli Cusenza, con il supporto di alcuni degli Ambasciatori del Teatro Massimo, a guidare i bambini alla scoperta del mondo della musica e di Verdi, “un cammino articolato – sottolinea l’artista – “che si snoda tra velluti, lustrini, tessuti damascati che narrano le trame delle opere più famose e il mondo familiare di Verdi. Con questo mio lavoro vorrei incoraggiare tutti i bambini ed i ragazzi a perseguire i loro sogni, senza mai scoraggiarsi, come ha fatto il nostro adorato Giuseppe Verdi”.
Due gli appuntamenti musicali al mattino per le scuole e le famiglie: il 27 e 28 marzo il regista e attore Bruno Stori racconterà con un gruppo di solisti, l’Orchestra e il Coro del Massimo le vicende di Nabucco. Quindi verrà riproposto uno degli spettacoli di maggior successo degli ultimi anni, vincitore nel 2009 del Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali: Bianco, Rosso e Verdi (16, 17, 18 aprile e 4, 7, 8 e 9 maggio 2013) di Francesco Micheli, “storia di una nazione in corso”, opera narrata e cantata attraverso i più celebri passi della produzione verdiana.