Nessuno sapeva. A Licata, dove solitamente tutti sanno tutto, i fratelli della Loggia Arnaldo da Brescia funestata la scorsa estate dall’inchiesta del Ros non sapevano che il Maestro Venerabile Vito Lauria era figlio di un boss. Un alibi a cui non hanno mai creduto i fratelli della Loggia Giordano Bruno di Termini Imeresi che dopo l’inchiesta pubblicata sul Mensile S hanno deciso di lasciare il Grande Oriente d’Italia. Per Stefano Bisi, Gran Maestro del Goi, “la loggia è ancora all’interno del Goi”.
Però qualche settimana fa i vertici siciliani del Grande Oriente hanno inviato una lettera chiedendo ai fratelli di Termini Imerese di restituire qualsiasi oggetto che facesse riferimento alla loro appartenenza al Goi. Il Gran Maestro motiva la missiva in vista “di un presunto trasloco”. I fratelli della Giordano Bruno avevano chiesto un gesto coraggioso ai vertici del Grande Oriente: “Abbattere le colonne della Loggia”. Un documento dove si faceva riferimento ad alcuni articoli del regolamento del Grande Oriente stesso. Il Gran Maestro è però convinto della scelta decisa dalla giunta.
Gran Maestro Bisi, come ha fatto il figlio di un boss a diventare Maestro Venerabile?
“Posso dirle in merito che quando è stato iniziato, nel 2004, era il figlio di un bancario incensurato e ritenuto insospettabile, come scrivevano i giornali al momento dell’arresto avvenuto nel 2006. Nel corso degli anni si è comportato da buon fratello all’interno dell’officina di cui faceva parte e, per quello che potevamo sapere, da bravo cittadino al di fuori dell’Istituzione”.
Ma dopo l’atto dovuto di sospensione personale dei due perché ha ritenuto di non abbattere le colonne della Loggia di Licata?
“La Giunta del Grande Oriente d’Italia ha deciso di non abbattere le colonne della loggia, dove venne iniziato il premio Nobel per la poesia Salvatore Quasimodo, perché la demolizione dell’officina sarebbe stato un atto ingiusto nei confronti dei fratelli della stessa. Ci siamo subito attivati per capire bene la situazione della loggia e all’unanimità da quanto emerso si è presa la decisione di non demolire la Loggia”.
Non ha il minimo dubbio che i suoi fratelli le mentano quando le dicono che non sapevano?
“La macchina della verità non è in uso al Grande Oriente d’Italia ma ritengono che i fratelli abbiano valutato le caratteristiche di Vito Lauria, ritenuta persona perbene fino al giorno dell’arresto”
Mi dica la verità, quanto nella scelta di non demolire la loggia ha contato il parere del Gran Tesoriere Trumbatore?
“Con il fratello Giuseppe Trumbatore ci siamo confrontati ogni giorno dal momento in cui è stata diffusa la notizia degli arresti. Se poi la Giunta, all’unanimita’, ha deciso di non demolire la loggia vuol dire che anche lui in base ai ragionamenti e alle valutazioni fatte ha ritenuto che quella eventuale scelta non sarebbe stata la migliore”
La Giordano Bruno vi ha comunicato di aver lasciato il Goi. Quale è la sua posizione?
“La Giordano Bruno non ha lasciato il Grande Oriente d’Italia ma continua a vivere”.
Perché avete inviato una lettera alla Giordano Bruno dove chiedete la restituzione di tutti gli oggetti che attestano l’appartenenza Goi?
“E’ stato chiesto al maestro venerabile in carica di trasferire il materiale necessario per il buon funzionamento della loggia in un’altra sede”.