CAMPOBELLO DI MAZARA – C’è anche un manoscritto tra le cose che i Carabinieri del Ros hanno trovato nell’ultimo covo del capo mafia Matteo Messina Denaro. Nella casa di Campobello di Mazara, dove ha abitato fino al giorno del suo arresto, avvenuto lo scorso 16 gennaio.
Nell’abitazione che è intestata ad Andrea Bonafede, arrestato per aver prestato la propria identità al capo mafia castelvetranese, i Carabinieri in mezzo ad alcuni libri hanno trovato un manoscritto che hanno scoperto essere stato destinato da Matteo Messina Denaro alla figlia Lorenza, avuta dalla sua relazione con Francesca Alagna. Sopra un appunto, sempre vergato a mano dal boss, con scritto “da dare a Lorenza quando sarà pronta a leggere, quando sarà avulsa dal condizionamento di terze persone“.
Ancora una volta torna la figura della figlia nella storia dell’ex latitante, accusato di omicidi e stragi. Alla figlia si era già riferito nella famosa corrispondenza che aveva avuto con l’ex sindaco di Castelvetrano Tonino Vaccarino. A Vaccarino, scrivendo di Lorenza, confidava che «solo da lei accetterò l’unico giudizio». Sul manoscritto stanno lavorando gli investigatori dei Carabinieri, così come su altri documenti rinvenuti in queste settimane.
Pare che documenti, “pizzini“, siano venuti fuori durante delle perquisizioni a casa di familiari dell’ex latitante, nascosti in una intercapedine. Ci si interroga invece negli ambienti investigativi su delle foto trovate nel portafoglio del boss. Oltre a quella del nipote Gaspare Allegra, deceduto nel marzo 2021, in un incidente nelle montagne lombarde della Grigna, nel portafoglio teneva anche alcuni suoi ritratti fotografici giovanili.
Il Matteo Messina Denaro “giovane”, le istantanee di quei primi giorni da capo mafia, segnati da grande spavalderia e spregiudicatezza. E dal sangue dei primi morti ammazzati.