CATANIA – Sequestrato il “patrimonio” riconducibile a Carmelo Motta, imputato nel processo scaturito dalla maxi operazione dei Ros denominata Caronte, che ha svelato i presunti legami e contatti tra imprenditori e boss dei Santapaola, in particolare in questo caso con Vincenzo Aiello. Il Tribunale di Catania – sezione misure di prevenzione – accogliendo la richiesta avanzata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, fondata sugli approfondimenti investigativi delegati al Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri – Sezione Anticrimine di Catania – ha disposto il sequestro, ai fini dell’eventuale confisca, di tutte le quote e azioni, per un valore complessivo di euro 2.837.124, delle società Due Emme Srl, Ge.Ma Srl e So.Me.Ca Srl, con sedi in Belpasso (CT) ed Acireale (CT), operanti nel settore della commercializzazione della carne e prodotti derivati, riconducibili a Carmelo Motta.
Carmelo Motta, come detto, è imputato nel procedimento penale Caronte. L’imprenditore è accusato di “concorso esterno all’associazione mafiosa denominata Santapaola – Ercolano e di intestazione fittizia degli assetti societari sottoposti a sequestro”. “L’imputato – scrivono i Ros – nelle compagini societarie avrebbe occultato di essere socio con appartenenti a cosa nostra catanese”.
Dalle indagini dei Ros, e anche in base alle dichiarazioni rese da Motta, ci sarebbe stato un tentativo di contatto con Vincenzo Aiello, esponente di spicco dei Santapaola, per “ottenere protezione nel momento in cui si apprestava a concludere un importante accordo commerciale con la Meridi Srl per fornire le macellerie dei supermercati Fortè, riconducibili a Antonino Pulvirenti”. Il Tribunale – si legge ancora nel comunicato dei carabinieri – è giunto alla conclusione che Motta avrebbe instaurato rapporti sinallagmatici con Cosa Nostra Catanese “riuscendo, in cambio di denaro, ad ottenere protezione e vantaggi nello svolgimento dell’attività imprenditoriale”. Motta, inoltre, risulta condannato in via definitiva per il delitto di estorsione. Le operazioni di sequestro sono in corso da parte del ROS – Sezione Anticrimine e del Comando Provinciale Carabinieri di Catania.