CATANIA. E’ l’ex dipendente della Halley Consulting Spa, Sebastiano Valentino, il quarto imputato del processo sul presunto giro di mazzette e appalti pilotati svelati dall’inchiesta della Dda di Catania e dalle indagini eseguite dalla Dia guidata da Renato Panvino, sfociata nell’ottobre dello scorso anno nell’arresto, tra gli altri, del sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano. Anche per lui la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione. L’udienza preliminare è fissata per il 17 luglio davanti al gup Giuliana Sammartino. Nello stesso giorno e nella stessa aula si aprirà il rito abbreviato per l’ex primo cittadino Ascenzio Maesano e per l’ex consigliere comunale Orazio Barbagallo, come chiesto dai legali Enzo Mellia, Giuseppe Marletta, Giuseppe Di Mauro e Orazio Consolo. Quasi certamente, invece, Sebastiano Valentino, assistito dal legale Walter Rapisarda, opterà per il rito ordinario, già scelto da Giovanni Cerami, la cui udienza è slittata al 13 marzo del 2018.
Il nome di Valentino figura nell’ordinanza del gip Anna Maggiore. A tirarlo in ballo, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, Giovanni Cerami, amministratore di fatto della Halley Consulting Spa. Stando al racconto di quest’ultimo, Sebastiano Valentino, procuratore speciale dell’azienda, licenziato prima dello scandalo mazzette, avrebbe fatto da intermediario in passato tra l’ex primo cittadino di Aci Catena e lo stesso Cerami. In quell’occasione Valentino avrebbe riferito all’imprenditore che Maesano aveva chiesto la somma di 50mila euro per ottenere l’appalto del progetto “Home Care”. Una cifra ritenuta eccessiva e dunque la proposta era stata rispedita al mittente. Quando poi, racconta Cerami al gip, Orazio Barbagallo gli aveva chiesto solo 15mila euro per ottenere quello stesso appalto, aveva capito che l’accordo precedente era stato preso solo da Valentino con il primo cittadino. Ma il nome dell’ex dipendente figura in modo continuativo, tra il 2001 ed il 2012, come firmatario, su procura dell’amministratore unico della Halley Consulting, di ben cinque contratti sottoscritti tra il Comune di Aci Catena e l’azienda, per lo più proroghe del servizio di assistenza hardware e software del sistema informatico dell’ente. Tutti contratti compiuti, secondo l’accusa, in violazione delle norme che regolano la disciplina degli appalti pubblici.