CATANIA – L’ultima giunta di Castiglione. Questa sera il commiato, con la lettera di dimissioni già protocollata. Il presidente della provincia lascia Palazzo dei Minoriti per tentare la scalata al Parlamento. “Me l’ha chiesto direttamente Alfano”, chiosa. Un mandato che era in scadenza per la prossima primavera (proprio in coincidenza con le politiche nazionali) e che per la legge diventa incompatibile con la candidatura romana. Ecco perché le dimissioni a sei mesi dalla fine.
“E’ una legge assurda pensata in modo assurdo. Tengo a precisare che, tuttavia, sono alla fine di un ruolo datomi dagli elettori che ho rispettato sino alla fine. Ho lasciato un ente che funziona nonostante abbia dovuto fare i conti con una sentenza che ha imposto alla Provincia di pagare una somma milionaria. Il mio lavoro è sotto gli occhi di tutti: chiunque può valutarlo”.
Capitolo a parte è, invece, l’apertissima questione politica. Con la “faida” interna al centrodestra che rischia di avere ripercussioni devastanti all’interno della coalizione e che oggi ha visto Musumeci parlare chiaro a proposito di un “cambio di rotta che deve essere immediato”: “Musumeci ha ragione. Il Pdl a Catania è ancora il primo partito e da qui dobbiamo ripartire”.
Castiglione, dunque, lascia. Automaticamente decade anche la giunta che verrà sostituita da un Commissario nominato dalla Regione. In carica resta, invece, il consiglio sino alla scadenza naturale del mandato.