Sarebbero stati i mediatori fra Bernardo Provenzano e l’imprenditore Michele Aiello ma loro negano tutto. Giovanni Pastoia, 31 anni, e Giuseppe Vaglica, 41, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere di fronte alla terza sezione penale della corte d’appello di Palermo dove si celebra il processo di appello all’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro.
Secondo le dichiarazioni del pentito Giacomo Greco, sarebbe stato proprio Giovanni Pastoia – già indagato per mafia – a fare da tramite fra l’ingegnere Aiello e Bernardo Provenzano, per la consegna di alcuni “pizzini”. Giuseppe Vaglica, condannato per associazione mafiosa con sentenza irrevocabile, ha dichiarato di non conoscere Aiello ma di essere in buoni rapporti con Giuseppe Greco, suo nipote. In merito a un suo possibile favoreggiamento della latitanza di Bernardo Provenzano ha detto: “Non l’ho mai conosciuto”.
Nel processo è stato sentito anche Pietro Pastoia, 35 anni, in passato indagato per intestazione fittizia di beni. Pastoia non avrebbe avuto nessun rapporto con Giacomo Greco, nonostante fosse suo cognato. La procura ha richiesto l’esame del tenente Salvatore Di Gesare. Il processo è stato rinviato al prossimo 2 ottobre.