Medici e personale sanitario no vax: verifiche a tappetto in Sicilia

Medici e infermieri: verifiche in Sicilia per scovare i no vax

Inviata una pec a centinaia di persone. Rischiano la sospensione

Le verifiche sono iniziate a tappeto. Medici e operatori sanitari che non si sono vaccinati rischiano grosso. Anche la sospensione se sarà necessaria.

La Sicilia è la regione italiana più indietro nella campagna vaccinale contro il Covid. La statistica settimanale è stata pubblicata il 7 agosto scorso dal Commissario straordinario. Alla voce personale sanitario risultano in Sicilia 5.956 persone non vaccinate per una percentuale del 4,21%.

Fra i non vaccinati potrebbero esserci anche medici in pensione, oppure iscritti agli ordini siciliani ma che vivono e lavorano in altre regioni. O, ancora, che non possono ricevere le somministrazioni perché affetti da alcune patologie specifiche.

L’Asp di Palermo ha avviato le procedure di accertamento richiedendo all’Ordine la pec di 849 professionisti. Una volta invitati a dire se si siano o meno vaccinati, e in caso di risposta negativa, scatteranno le sospensioni per coloro che non abbiano provveduto all’obbligo vaccinale.

“La sola alternativa per continuare a svolgere l’attività – spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, componente del direttivo della Federazione nazionale Fnomceo – è il trasferimento in un ruolo diverso che non comporti il contatto con i pazienti per i rischi di contagio delle infezioni da Sars-CoV-2″.

“L’Omceo – sottolinea Amato – ha già ricevuto dall’Asp di Palermo ben 849 richieste di posta certificata di medici per fare i dovuti accertamenti propedeutici alla sospensione, fermo restando l’eventuale errore di comunicazione sull’avvenuta vaccinazione come sta già accadendo per alcuni colleghi già immunizzati ma inseriti nell’elenco”. Lo stesso Amato, però, aggiunge che tanti colleghi hanno chiamato per far sapere di essersi già vaccinati. Solo un difetto di comunicazione, dunque, ma bisognerà poterlo dimostrare. E nel contempo annuncia il pugno duro soprattutto nei confronti di chi fa proselitismo no vax.

I camici bianchi e gli operatori sanitari catanesi sembrano fidarsi della scienza. Anche se in quasi 500 hanno dovuto ricevere una tirata d’orecchie prima di “immunizzarsi”. Dall’Asp, infatti, sono partite le lettere a medici e personale sanitario che dai controlli effettuati sono risultati non vaccinato. L’Azienda sanitaria provinciale di Catania ha predisposto un ufficio ad hoc che ha svolto un censimento attraverso un confronto incrociato con la lista dei vaccinati inserita nei database. Da questo primo elenco sono state inviate le pec con l’invito a vaccinarsi entro 5 giorni oppure di fornire una spiegazione sulla mancata adesione alla campagna vaccinale. La risposta è stata immediata dalla stragrande dei “segnalati”, che hanno già prenotato la somministrazione o addirittura hanno già ricevuto la prima dose.

I medici no vax che rischiano una sospensione o altri provvedimenti sono circa 50. “Anche se potrebbero ancora diminuire in queste ore”, dicono dall’Asp con un misto di ottimismo.

Intanto per oggi è stato programmato un incontro tra il commissario per l’emergenza Covid Pino Liberti e tutti i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. Quindi direttore generale dell’Asp, Policlinico, Cannizzaro e Garibaldi. La riunione servirà a dettare le linee di intervento per i medici e i sanitari che non hanno aderito alla vaccinazione. Sul possibile demansionamento del ruolo a livello amministrativo e senza contatto con il pubblico ci sono pareri contrastanti. La sospensione, dunque, sembra la strada più probabile. Come è accaduto un paio di mesi fa ad un pediatra catanese che faceva propaganda no vax. Anzi si opponeva addirittura all’uso della mascherina e all’effettuazione dei tamponi. L’ordine dei medici di Catania lo ha sospeso. “Purtroppo sì è reso necessario dopo alcuni suoi interventi in TV private”, spiega il presidente Igo La Mantia.


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