PALERMO– Il concorso per accedere alle scuole di specializzazione in Medicina è salvo. Ma non tutti accettano il dietro-front del Miur e partono i primi ricorsi dalla Sicilia. In molti infatti, si sono già rivolti allo studio legale di Messina degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia. Con queste parole l’avvocato Delia spiega il motivo dei ricorsi: “A seguito del ripensamento del Miur lo scenario è divenuto ancora più complesso e foriero di danni nei confronti di numerosissimi candidati”. Seguirà a breve un ulteriore incontro per stabilire la linea unica da seguire. Rabbia, amarezza e confusione. E’ quello che vivono da giorni i 12.168 candidati che hanno sostenuto il concorso nazionale per accedere alle scuole di specializzazione in Medicina, che si è tenuto dal 28 al 31 ottobre. Con un comunicato del 1 novembre il Miur aveva annunciato un grave errore nella distribuzione delle prove di giorno 29 e 31 ottobre: “Un errore nelle fase di codifica delle domande durante la fase di importazione”. Errore che richiedeva la ripetizione delle prove, fissata per giorno 7 novembre.
E via con la pioggia di critiche da parte dei candidati, che – dopo avere sostenuto il concorso con tutto ciò che comporta, dallo stress emotivo, alle spese per partecipare e raggiungere le sedi, pernottamenti inclusi – hanno iniziato a vivere un incubo a occhi aperti. Poi il cambio di rotta. “Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare i test” queste le parole del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. E con il comunicato del 3 novembre, il Miur annulla la ripetizione del test, prevista per giorno 7: “La Commissione ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l’Area Medica (29 ottobre) e quella dei Servizi Clinici (31 ottobre) stabilendo che, sia per l’una che per l’altra Area, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione”.
La soluzione trovata consiste, dunque, nel salvare il test, e annullare due domande ciascuno. Soluzione che, però, non vede tutti d’accordo. Proprio questa mattina si è svolta una manifestazione a Roma, sotto la sede del Miur . “Garanzie per tutti, la Scuola di Specializzazione è un diritto” sono le parole che si leggono negli striscioni dei giovani medici. Tra loro c’è chi chiede l’annullamento del concorso, l’aumento delle borse di studio, oltre alle dimissioni del ministro Giannini. Sono numerosi i gruppi nati sui social dove i numerosi partecipanti al concorso esprimono la propria opinione e propongono soluzioni, tra cui il ricorso collettivo. Intanto si rimane in attesa delle graduatorie.