MESSINA – Intorno al Messina regna una calma solo apparente. Non potrebbe essere diversamente, d’altronde, per una piazza che affronterà l’ennesima estate di passione e trepidazione per la salvezza del calcio in riva allo Stretto. La conferenza stampa d’addio di Pietro Lo Monaco di dieci giorni fa non dovrebbe comunque essere l’ultimo atto della sua avventura alla guida del sodalizio giallorosso, con l’ex amministratore delegato del Catania pronto a restare in sella alla società, seppur con forze economiche fresche reperite altrove (magari all’estero).
Di voci e di nomi in città se ne sentono a iosa, tra possibili nuovi ingressi e presunte cordate pronte al blitz, soprattutto dopo il viaggio di Lo Monaco ieri a Milano. La “mission” meneghina del patron peloritano sembra aver portato dei frutti discreti: su chi sia stato l’interlocutore regna il massimo riserbo, anche se il numero uno giallorosso non perde d’occhio ciò che avviene a Roma, dove c’è la sede della Lega Pro. Sondaggi, incontri, viaggi improvvisi che vanno in direzione opposta rispetto all’annunciata volontà di lasciare.
Il possibile abbassamento a 400 mila euro dell’investimento a fondo perduto per richiedere il ripescaggio certamente aiuterebbe molte società (tra cui proprio il Messina), ma non vi è dubbio che con le imminenti scadenze di fine giugno e della prima decade di luglio per formulare la richiesta di ripescaggio o l’iscrizione in Serie D, facciano del fattore tempo il principale nemico di Lo Monaco e della società di cui a oggi rimane patron. Ecco perché le prossime due settimane potrebbero rivelarsi decisive, in un senso o nell’altro.
Sempre sul futuro societario, sembra sgonfiata l’ipotesi dell’azionariato popolare mentre un eventuale aiuto di Arturo Di Napoli, paventato dal diretto interessato, non sarebbe economico bensì tecnico, con l’indimenticato “Re Artù” pronto a sedersi sulla panchina peloritana: ma in quale categoria e con quali scenari societari ancora non si sa. Un nome che, a prescindere dal destino del club, scalda il cuore del tifo giallorosso: la promozione in A e i tre campionati di massima serie rimangono un vivido ricordo.