Messina, non fermarti adesso |Arriva l'Andria: vietato rilassarsi - Live Sicilia

Messina, non fermarti adesso |Arriva l’Andria: vietato rilassarsi

I giallorossi provano a dare continuità agli ultimi risultati maturati sotto la gestione Lucarelli.

calcio - lega pro
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MESSINA – Cinque risultati utili, tra campionato e Coppa Italia, ed una voglia sfrenata di non fermarsi proprio sul più bello. Ecco il Messina targato Cristiano Lucarelli, che domani alle ore 16,30 al “Franco Scoglio” ospiterà la Fidelis Andria, con tutte le intenzioni di proseguire il buon trend dell’ultimo mese. I pugliesi però lontano dal terreno amico hanno leggermente cambiato rotta, visto che nelle ultime tre trasferte hanno raccolto altrettanti pareggi.

Un motivo in più, affinchè Lucarelli tenga alta la tensione di un gruppo che non deve commettere l’errore di sentirsi appagato: “E’ un’occasione importante, ma sarà una partita molto difficile. L’Andria è secondo me l’emblema della classica squadra del girone C. Ha le caratteristiche necessarie per lottare in questo raggruppamento, inoltre l’allenatore lo conosco bene. Favarin è un uomo di campo, attento ai particolari. L’Andria non ha mai vinto fuori casa? Nelle ultime tre trasferte ha comunque portato sempre punti a casa e non dimentichiamo che ci precede in classifica. In questo momento ci serve trovare la continuità di risultati. Sarà una gara difficile come tutte. Si passa magari da sfide di cartello contro avversarie che lottano per vincere il campionato ad autentiche battaglie come lo sarà quella con l’Andria. Questo girone lascia pochi margini per pensare che qualche gara possa essere più facile di un’altra. Dovremo cercare di fare la partita stando attenti a non scoprirci per non esporci alle loro ripartenze. Servirà grande equilibrio, è una sfida dai tanti punti interrogativi. Questa settimana ho sentito parlare poco dell’Andria, ma di trattative e campi. Invece il nostro prossimo avversario ha più punti di noi in classifica”.

L’allenamento di ieri ha però “regalato” al tecnico livornese l’infortunio di Maccarrone, che sarà sottoposto ad esami lunedì, mentre anche la presenza di Mancini è in forte rischio. Molte delle scelte dipenderanno dal terreno di gioco, che potrebbe essere condizionato dalla pioggia, in quel caso spazio ad una formazione più muscolare: “Nell’allenamento di venerdì abbiamo perso Maccarrone per un infortunio muscolare e anche Mancini non sta benissimo. Ha perso dei chili a causa della celiachia, una situazione che va monitorata. Facendo una rotazione intelligente abbiamo ottenuto dei risultati, ma penso che lo pagheremo a livello di condizione fisica. E non ha colpa nemmeno il precedente allenatore, Marra, il quale ha pure lui lavorato con dei giocatori che non hanno svolto un’adeguata preparazione. Avremo l’incognita campo che anche stamattina si presentava in condizioni difficili. Spero almeno che non piova più. Per caratteristiche dei giocatori ci mancano dei chili per fare un calcio diverso. Dovremo avere una calma olimpica, la gara si potrà risolvere anche gli ultimi minuti. Bisognerà essere compatti e mantenere le distanze, servirà il solito lavoro di sacrificio ai nostri attaccanti per aiutare il centrocampo dato che loro giocano solitamente con il 3-5-2”.

Nell’ultima settimana è anche scoppiato il problema inerente al terreno di gioco del “Franco Scoglio”, particolarmente usurato vista anche la presenza del Pistunina, squadra di Eccellenza che usa l’impianto di San Filippo per le gare interne: “La maglia e gli interessi della squadra devono unire tutti. Faccio un appello, se qualche privato, anche in provincia, ha un campo e può consentirci di far riposare per almeno un mese il San Filippo. Mi piace vedere le mie squadre giocare a calcio, ma così è difficile. Pensiamo a come sarà domani dopo l’anticipo di oggi del Pistunina. Il problema è comunque legato agli allenamenti, ho già parlato col presidente ed è previsto un investimento per migliorare il campo, ma ci serve un terreno con un manto erboso che si avvicini alle esigenze di una squadra di Serie C e possa consentirci di lavorare almeno per un mese”.


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