AGRIGENTO- Di Giorgio Luparello e di Patrizia Moscato, la coppia al centro dell’omicidio-suicidio di ieri, resta qualche immagine sfocata su Facebook, dal profilo di lui. Con una scritta: “Mia moglie non vuole unirsi a me e io sto male”. Ed è per questo che il movente della follia che si è scatenata ieri, verosimilmente, risiede nella crisi coniugale dei due.
La dinamica del delitto
Il fatto è accaduto intorno alle nove e mezza di ieri sera: secondo le prime ricostruzioni, il marito, dopo una lite furibonda con la moglie ha imbracciato il fucile sparandole un colpo in pieno volto e poi uccidendosi. Nel trambusto della lite l’uomo ha ferito anche la figlia di diciotto anni, forse con il calcio del fucile, provocandole un taglio profondo al volto. A dare l’allarme è stata proprio la giovane figlia che si è precipitata giù per le scale dello stabile della frazione agrigentina con il volto insanguinato. Sul posto sono arrivati subito i carabinieri e la polizia della tenenza di Agrigento, unitamente agli uomini del 118 che hanno trasportato la diciottenne, L.L., all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per ricevere i punti di sutura al volto. Una folla di curiosi e giornalisti si è recata sul luogo del delitto dove è arrivata anche la figlia maggiore della coppia, ancora all’oscuro dei tragici risvolti della vicenda che ha colpito i suoi genitori.
Una coppia di lungo corso
Giorgio e Patrizia erano sposati da molti anni. Stando proprio a quello che il marito scriveva su Facebook, negli ultimi tempi. però qualcosa si era rotto. Chiaro il suo messaggio su Facebook: “Mia moglie non vuole unirsi a me e io sto male”. Potrebbe essere la chiave di una serata di follia.