"Con Meloni ci sarà la quadra, ma occhio al numero dei ministeri"

“Con Meloni ci sarà la quadra, ma occhio al numero dei ministeri”

Gianfrancò Miccichè intervistato da Tagadà su La 7

PALERMO – Ci tolga il dubbio, resta a Roma o in Sicilia? “Ancora devo togliere il dubbio a me stesso, non lo so ancora. Devo decidere”. Inizia così l’intervista di Gianfranco Miccichè alla trasmissione Tagadà in onda su La 7.

Poi spazio all’incontro fra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi in programma oggi. Miccichè, rispondendo alla conduttrice Tiziana Panella, conferma quanto dichiarato oggi a La Stampa: “Non bisogna andare a pietire per delle poltrone”.

Il senatore azzurro e coordinatore dei berlusconiani in Sicilia smorza i toni: “Siamo all’inizio della formazione del governo, se sfogliassimo i giornali del passato devo dire che un minimo di attrito c’è sempre stato, non trovo niente di straordinariamente diverso. Troveranno una quadra”.

Meloni e Berlusconi sono arrivati ai ferri corti dopo che è stato scovato dalle telecamere un biglietto con degli appunti del Cavaliere che ha usato aggettivi duri contro la leader di Fratelli d’Italia e premier in pectore. Sul punto Miccichè, che dice di non essere sicuro che il contenuto del biglietto sia saltato fuori casualmente, spiega: “Se qualcuno scrivesse quelle cose su di me, un minimo di problemi me li farei. Se la persona che dovrebbe essere tua amica e alleato di colazioni scriver certe cose, se la persona più buona del mondo e generosa, qual è Berlusconi, io cinque minuti minuti di tempo li perderei per capire perché le ha scritte”.

E ribadisce, a pochi minuti dal confronto chiarificatore Berlusconi-Meloni: “Sono certo che si troverà la quadra, si troverà una soluzione compromissoria”. Quale dovrebbe essere il compromesso? “Abbiamo gli stessi numeri della Lega e già si poteva immaginare una compensazione perché abbiamo meno parlamentari. Oggi la Lega, da ciò che leggo, ha sei ministeri fra cui Economia, Infrastrutture, Agricoltura e Interni. Forza Italia ne avrebbe tre: Istruzione, Pubblica amministrazione ed Esteri. Se mettiamo il tutto su una bilancia, la bilancia si rompe”.

E la Giustizia andrà a Forza Italia o no? “Noi dal 1994 vogliamo riforma giustizia, che ce l’abbia FI ha poca importanza, basta che venga garantita la riforma. Comunque vadano le cose FI, secondo me, voterà la fiducia al governo Meloni. Si può votare fiducia a un governo forte o a un governo che parte debole”.

Ancora più chiara l’ultima riposta. Ragionevole ipotizzare appoggio esterno di FI? “Credo che noi comunque dovremo fare parte di questo governo e comunque dovremo farne parte”


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