“Solo marchette avete fatto finora”. Quasi sul traguardo della Finanziaria ha dovuto infuriarsi anche il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. In discussione c’era l’articolo 20, che prevedeva l’abrogazione e la modifica di norme. In quel momento, sono giunti sul banco del presidente dell’Assemblea, emendamenti d’ogni tipo. E uno di questo ha fatto da miccia: ““Solo marchette avete fatto finora, emendamenti che non c’entrano niente con questa Finanziaria. Il Baglio che non so come si chiama, non c’entra niente col Covid. Un po’ di decoro!” la protesta di Micciché. Oggetto della sfuriata, una proposta avanzata dalla capogruppo dell’Udc Eleonora Lo Curto. Che non l’ha presa bene e ha chiesto subito la parola per replicare.
“L’emendamento – ha replicato – riguardava il museo Baglio Tumbarello-Grignani di Marsala. Ho chiesto di prevedere uno stanziamento da 100 mila euro per completare lavori fermi da oltre dieci anni. Si tratta di una struttura della Regione. In questo momento di emergenza Covid, in cui tutti, in questi giorni, hanno sproloquiato parlando di rilancio del turismo, mi si accusa di fare una marchetta. Qualcuno – ha aggiunto Lo Curto in modo veemente – ha mai pensato ai bambini? Qualcuno si è posto il problema di dove devono andare i bambini? A Marsala potevano andare in questo museo, se solo avessimo dato 100 mila euro all’assessorato Beni culturali. Mi vergogno di essere parte di questa Assemblea e che lei presidente – ha detto rivolgendosi a Micciché – non abbia compreso l’importanza di questo emendamento. È una vergogna. Mi sento insultata”.
Una risposta che, invece di calmare Miccichè, ha ulteriormente acceso gli animi: “Lei – ha risposto – non ha motivo di indignarsi. Ci sono 150 musei e strutture che devono essere ultimate in Sicilia. E da lunedì dico che ci sarà una nuova finanziaria dove verranno inserite queste cose. Come si permette a dire che io faccio un danno ai bambini? Questa finanziaria è stata fatta per il Covid. E di questa finanziaria mi sono rotto le palle. Non do più la parola a nessuno. Ora si vota e basta”. E così è stato. Subito dopo è stato votato l’articolo sull’abrogazione di norme.
Poco prima, era stato approvato anche ll’articolo 14 che introduce interventi in favore del turismo e dello spettacolo. A causa dell’emergenza Coronavirus, infatti, non è possibile determinare gli stanziamenti sulla base di quanto previsto dal Fondo unico regionale per lo spettacolo. Così, cambiano le modalità che vengono calibrate sulle “quote percentuali di partecipazione al riparto dell’anno 2019”. Viene previsto quindi, per l’esercizio finanziario 2020, l’istituzione di un fondo per garantire la continuità delle attività di enti, associazioni, cooperative e fondazioni, per la compensazione delle perdite degli incassi da botteghino. Approvato un emendamento presentato da Fava che estende i benefici alle “alle imprese del settore turistico” per il “sostegno alle attività di promozione e di pubblicizzazione dell’offerta” e in particolare per la “la compensazione delle perdite derivanti dalle spese sostenute per campagne di promozione e pubblicizzazione dell’offerta turistica sostenute nel periodo Gennaio-Marzo 2020”. Un intervento del deputato del Pd Barbagallo ha allargato la platea dei destinatari anche ai gestori delle sale cinematografiche.