Miccichè vede Genovese: nervi a fior di pelle in Forza Italia - Live Sicilia

Miccichè vede Genovese: nervi a fior di pelle in Forza Italia

Scazzottate verbali sui social: Calderone non le manda a dire.

MESSINA – L’approssimarsi degli appuntamenti elettorali crea notoriamente tensioni a tutte le latitudini e in tutti gli schieramenti. L’ultimo caso, solo in odine di tempo, riguarda la città di Messina. Come spesso accade di questi tempi tutto nasce con un pranzo tra due big. In questo caso il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè e il golden boy Luigi Genovese.

Calderone non le manda a dire

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano?”, si sarà chiesto qualcuno. Uno su tutti il dominus del partito messinese Tommaso Calderone, uomo forte degli azzurri che dopo l’addio di Genovese ha inevitabilmente accresciuto la propria forza sul territorio. Quando la voce del pranzo tra Miccichè e Genovese inizia a diffondersi, il capogruppo azzurro all’Ars scrive un post sibillino su Facebook corredato di tanto di foto della bandiera di Forza Italia. Non mi appassionano i “rientri”. Non mi appassionano le “porte girevoli”. Dipendesse da me chi è uscito da Forza Italia non lo farei rientrare mai più. Mai più. E ci sarà sempre la mia opposizione. Immutabile. Chi tradisce una volta, tradisce sempre”. Un siluro che colpisce il bersaglio.

Genovese risponde per le rime

Tanto che a poche ore di distanza Genovese incassa il colpo e ne assesta uno altrettanto potente. “Lunedì scorso il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Micciché, ha pranzato a casa mia. Abbiamo trascorso qualche ora insieme, un confronto voluto dall’amico Gianfranco per analizzare insieme lo scenario politico ad ogni livello, non di certo per discutere di seggi, cambi di casacca e di politica con la “p” minuscola”, scrive sui social Genovese. “Non è la prima volta, non sarà l’ultima volta. A chi ha la memoria corta, mi preme ricordare che Gianfranco Micciché, nell’autunno del 2017, era sul palco in cui ho aperto la mia campagna elettorale per le Regionali. Sottolineo anche un altro aspetto: la mia uscita da Forza Italia, nel 2019, e la successiva creazione del gruppo parlamentare Ora Sicilia, hanno sancito l’interruzione di un percorso politico condiviso ma non la fine di un rapporto personale che c’era, c’è e continuerà ad esserci”. “Ed è normale che sia così, perché nella mia visione – ed evidentemente in quella del presidente Micciché – le persone e il rispetto tra le persone hanno la priorità sulle bandiere di partito. Detto questo, apprendo sempre dall’articolo in questione che ci sarebbe una qualche associazione tra il pranzo di lunedì e il post – che francamente mi era sfuggito – pubblicato su Facebook da un deputato regionale che fa vaghi cenni a possibili rientri, porte girevoli e tradimenti. Beh, io ritengo che in quel post non ci sia alcun riferimento al sottoscritto e che questa sia un’interpretazione ai limiti della fantasia giornalistica. Voglio crederlo. Perché mi piace sempre volare alto. Eventualmente, stia tranquillo”. Parole come pietre che scatenano una mitragliata di rumors nel giro di poche ore.

Miccichè kingmaker: la mossa messinese

Di certo c’è solo che Gianfranco Miccichè si conferma in pieno fermento elettorale e che gioca tutte le manches a tutti i tavoli che contano. Da Roma a Palermo passando per Messina. Ed è dalla città dello Stretto che si deve partire per mettere insieme i tasselli del puzzle. Nella città dello stretto si vota in primavera e il malloppo di voti di cui dispone Genovese fa gola a tutti. Anche a Miccichè che vorrebbe lanciare la corsa della deputata azzurra Matilde Siracusano, cosa che consentirebbe al fedelissimo Ugo Zagarella (primo dei non eletti) il ticket per Roma. Una mossa che a Calderone, legatissimo a Siracusano, nei fatti potrebbe anche andare bene. Ma c’è un però.

Le regionali alla porte

Il timore fondato, come raccontano diverse gole profonde azzurre, che dietro la mossa delle amministrative si celi un primo abboccamento in vista delle elezioni regionali, elemento di evidente fastidio per il dominus messinese Calderone. Uno degli elementi a sostegno di questa tesi sta nel fatto che a occhio e croce il sodalizio tra Diventerà Bellissima e Fratelli d’Italia avrebbe messo in crisi l’asse, coltivato negli ultimi mesi, tra Ruggero Razza e Luigi Genovese.  Elemento che potrebbe portare Ora Sicilia tra le braccia degli azzurri. Per farlo, però, servirebbe una formula in grado di non compromettere i legami con i ras di preferenze della zona.  Insomma, di tensione in tensione la situazione è tutta in divenire a maggior ragione se si tiene conto delle ultime novità romane: questa settimana non ci sarà nessun vertice del centrodestra.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI