Il matrimonio che Fabrizio Miccoli voleva celebrare è quello con il Palermo. Un amore a vita, nei suoi auspici. Ed è stato accontentato, con il rinnovo dell’accordo che lo lega al club di viale del Fante per altre due stagioni oltre la prima scadenza del 2010. “Se non succede qualcosa di straordinario – sottolinea il numero 10 rosanero – penso che stasera chiuderemo l’accordo con la società. Sapevo che la società credeva in me e la mia volontà era quella di restare. Voglio chiudere lacarriera qui a Palermo e questo mi rende orgoglioso”.
In rosanero ha vissuto un’annata straordinaria, con tanto di record personale (13 gol), superando il primato di 12 reti stabilito con la Fiorentina nel 2004/2005. Per il futuro il suo sogno è vincere qualcosa, magari alzare un trofeo. “Ho ancora tanti sogni ed uno di questi è quello di vincere qualcosa con questa maglia, vedi la Coppa Italia. Un trofeo importante e ancor più speciale per i tifosi rosanero. La Lazio non ha fatto un gran campionato, ma ha festeggiato e andrà a Pechino a giocarsi la Super Coppa. Sarebbe bellissimo per me e i compagni”.
L’ingaggio di Miccoli resterà invariato, poco più di un milione di euro a stagione, fino al 2012 e non più al 2010, con un prolungamento di un biennio. “Quanto ha contato la parte economica nel contratto? Avevo chiesto cinque milioni all’anno – scherza – ma il presidente ha detto che me ne voleva dare sette perché gli piaccio particolarmente. Comunque ho fatto altri due anni allo stesso ingaggio di adesso. Non mi interessava andare altrove, magari guadagnare di più, ma ricominciare tutto daccapo”.
Una proposta che avrebbe potuto farlo vacillare era quella del Benfica, l’ha frenato la scelta di vita di tornare in Italia e far crescere qui i suoi figli. “Non so se altre squadre mi hanno cercato, a questo pensa il mio procuratore che è anche ben pagato per questo. Posso solo dire che il Benfica si è interessato e sono solo orgoglioso che a distanza di anni ancora mi ricordano. Però tre anni fa abbiamo fatto una scelta con la mia famiglia per tornare in Italia”.
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