Migranti, l'ira di Musumeci: "Tanti altri moriranno"

Migranti, l’ira di Musumeci: “L’Ue parla e in mare si muore”

Messaggio duro del governatore alla commissione Libe. Lamorgese a Palermo: "L'accordo con la Tunisia funziona"
L'ATTO DI ACCUSA
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PALERMO- “L’Unione Europea non sia cinica e si faccia carico della immane tragedia della migrazione nel Mediterraneo invece di girarsi dall’altra parte. Non potete lasciare da sola la Sicilia”. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci sceglie l’incontro in videoconferenza dalla commissione Libe, presieduta da Lòpez Aguilar, per tornare a riaccendere il tema dei migranti. Il governatore ha stigmatizzato il “lungo tempo trascorso affinché l’Europa trovasse una soluzione convergente”.

“Una tragedia annunciata”

Nel giorno in cui firma un protocollo d’intesa con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, finalizzato al restauro di oltre 250 chiese siciliane, Musumeci torna a criticare l’Unione europea: “La discussione ed il confronto – ha detto – sono il lievito della buona politica, ma non si può discutere in eterno. C’è un termine entro il quale la politica deve decidere! In questa estate moriranno tante altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini. E’ una tragedia annunciata. E magari dopo qualcuno avrà il coraggio di venire dalle nostre parti per ostentare dolore di fronte alle bare dei migranti allineate”. Musumeci ha poi aggiunto: “Soltanto una minoranza di chi approda sulle coste siciliane è fatta da rifugiati”, “il resto – ha detto il governatore – è gente che cerca una vita migliore”. Per questo ha “esortato i vertici europei ad aprire un confronto con i Paesi del Nord Africa, a rilanciare la politica di cooperazione economica e sociale con i Paesi africani d’origine dei migranti” proprio “per impedire che tanti giovani debbano lasciare la loro terra avara andando spesso incontro alla morte”. 

Le parole del ministro

A Palazzo d’Orleans lo spartito passa di Lamorgese, che recentemente aveva ricevuto Musumeci e il sindaco di Lampedusa Totò Martello al Viminale per parlare dell’emergenza sbarchi. Le domande, però, puntano alla riunione di domani indetta dalla ministra con le Ong: “Spero sarà una riunione concreta e fattiva, di rinnovo di collaborazione”, ha detto la ministra dell’Interno a margine dell’incontro con Musumeci a Palazzo d’Orleans. “Dalle Ong mi aspetto collaborazione, nel solco dei rapporti già avviati in precedenza, e credo che continueremo in quei termini”, ha spiegato la ministra aggiungendo: “Negli ultimi tempi abbiamo avuto dei giorni abbastanza tranquilli, però quello dei migranti è un problema che va gestito con l’Europa: speriamo di raggiungere presto un accordo con tutti i Paesi”.

Collaborazione con la Tunisia

Il recente accordo con la Tunisia, che prevede rimpatri e aiuti economici al paese nordafricano, sembra funzionare. “Con la Tunisia abbiamo stabilito una proficua collaborazione, anche in termini di flessibilità per i rimpatri avendo voli aggiuntivi. Si tratta di un un accordo che funziona: facciamo circa ottanta rimpatri a settimana, perché la Tunisia è un paese sicuro – ha detto la ministra -. Si tratta di una intesa generale che prevede anche un partenariato da parte dell’Europa – ha aggiunto la titolare del Viminale – per risollevare le sorti economiche e sociali di quel Paese. Da là si parte e se i cittadini tunisini partono dalla Tunisia rischiando anche la vita è perché ritengono di non avere una esistenza dignitosa in quel paese. Noi dobbiamo fare sì che la Tunisia si risollevi economicamente”.


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