PALERMO – Era l’ultimo dei tre imputati a dovere essere giudicato. Il nigeriano Gift Deji è stato condannato a 24 anni di carcere dalla Corte di assise di Agrigento. Assieme al connazionale John Ogais e al ghanese Sam Eric Ackom sarebbe responsabile delle torture subite dai migranti in un campo di prigionia in Libia.
Ogais e Ackom furono i primi imputati ad essere condannati all’ergastolo per avere ucciso, seviziato e violentato le vittime in un campo di prigionia.
Ogais fu arrestato nel Cara “S.Anna” di Isola di Capo Rizzuto dai poliziotti delle squadre mobili di Agrigento e Crotone e dallo Sco, su richiesta del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Calogero Ferrara e Giorgia Spiri. era uno dei torturatori nella prigione di “Alì il Libico”, e cioè l’uomo che gestiva il campo dove venivano ammassati i migranti prima di imbarcarsi in uno dei tanti viaggi della speranza verso la Sicilia.
“Vi era un altro tale Rambo della Nigeria – confermò un altro testimone – sono stato torturato con i cavetti elettrici in tensione. Mi facevano mettere i piedi per terra dove precedentemente avevano versato dell’acqua. Poi azionavano la corrente elettrica per fare scaricare la tensione addosso a me. Subivo delle scariche elettriche violentissime. Questo avveniva circa due volte alla settimana. Alcune volte mi picchiavano, in varie parti del corpo, con dei tubi. Alcune volte mi legavano le braccia e poi mi appendevano in aria, per picchiarmi violentemente”.
“Una volta – proseguiva il drammatico racconto – ho avuto modo di vedere che il nigeriano, ha ucciso dopo averlo imbavagliato e torturato a lungo, un migrante suo connazionale che si trovava lì con noi”.