Minacce alla consigliera Princiotta | Tensione a Siracusa - Live Sicilia

Minacce alla consigliera Princiotta | Tensione a Siracusa

Simona Princiotta, consigliera comunale di Siracusa

Liquido infiammabile sotto l'auto; una tanica da 5 litri e un biglietto minatorio sul parabrezza.

Atto intimidatorio
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SIRACUSA – Sta indagando la Scientifica sul nuovo atto intimidatorio subito la notte scorsa da Simona Princiotta, la consigliera comunale di Siracusa che con le sue denunce ha fatto partire le recenti inchieste della magistratura sfociate in avvisi di garanzia ad amministratori, consiglieri comunali e imprenditori. Liquido infiammabile sotto l’auto; una tanica da 5 litri e un biglietto minatorio sul parabrezza; un accendino a terra: sarebbero le tracce di un atto intimidatorio concluso a metà forse per la fretta. È quanto stanno cercando di capire gli inquirenti.

Sul posto, sotto casa della consigliera, sono arrivati sia i carabinieri sia la polizia (squadra mobile e Scientifica). Di recente Princiotta, nel corso di una conferenza stampa, aveva reso noti stralci di registrazioni già in mano alla Procura, che supporterebbero le accuse lanciate contro il sistema di aggiudicazione dell’appalto degli asili nido e non solo. “Stupore e vivo disagio” ha espresso il sindaco Giancarlo Garozzo, duramente attaccato da Princiotta nelle sue denunce. “Auspico che la Procura – ha proseguito il sindaco – indaghi con celerità senza trascurare nessuna pista investigativa. Considerando le esperienze precedenti, mi auguro che nessuno strumentalizzi sino a quando non verrà fatta chiarezza”.

Il riferimento è all’attentato incendiario subito sempre da Princiotta nell’agosto 2014, per il quale le indagini hanno consentito di archiviare la posizione di altri consiglieri comunali che erano finiti nel mirino degli inquirenti. Laconico, ma stavolta con condanna del gesto e velata solidarietà, il messaggio dell’altra esponente dem avversa alla corrente di Princiotta, la deputata nazionale Sofia Amoddio: “Sono molto dispiaciuta di quanto accaduto a Simona Princiotta ed esprimo una radicale condanna verso questo gesto. Auspico che la magistratura faccia al più presto luce sulle responsabilità”.

Solidarietà piena dall’altro deputato nazionale Pd, Pippo Zappulla: “Non bisogna essere particolarmente arguti per capire il collegamento tra le recenti vicende giudiziarie, con il clima incandescente, e l’ennesimo vile atto intimidatorio direttamente riconducibile alla consigliera del Pd, Simona Princiotta. Voglio ribadire la mia vicinanza personale e politica a Simona e al contempo auspico che finalmente si alzi forte e convinto il sostegno unitario di tutte le forze politiche e sociali della città. Perché si possono condividere o meno i toni, ma è indubbio che le iniziative assunte da Simona Princiotta puntano ad affermare la cultura e la pratica della legalità e della trasparenza”.

Solidarietà anche dall’ex assessore regionale all’Agricoltura, Ezechia Reale, di Progetto Siracusa: “Vogliamo dire forte e chiaro a chi con la violenza tenta di sopprimere le libertà che Simona non è sola. Certo non condividiamo tutte le sua scelte, ma siamo incondizionatamente al suo fianco nelle sue coraggiose richieste di fare luce e chiarezza su alcuni aspetti della gestione del Comune che appaiono torbidi – afferma Reale -. Da sempre Progetto Siracusa porta avanti, tra mille difficoltà ed ostacoli, la sua battaglia per ottenere risposte su alcune anomalie rilevate nelle assegnazioni di contributi e servizi. Continueremo con maggiore forza e determinazione – prosegue -, sperando che questo possa anche essere di conforto a Simona che nel suo partito sembra trovare ostacoli, e non supporto. La nostra non è una solidarietà di facciata, ma un impegno preciso. Già nell’agosto dello scorso anno con il nostro consigliere Salvo Sorbello siamo stati i soli ad esprimere solidarietà a Simona Princiotta, in occasione dell’attentato precedente. Per quanto riguarda questo nuovo vile attentato, ora la parola passa agli organi inquirenti. L’incendio di autovetture di rappresentanti politici nella provincia di Siracusa non è un fatto nuovo – continua Reale -, ma mai si è giunti all’identificazione di un responsabile. Non vorremmo che si sottovalutasse un fenomeno così odioso che mira ad estirpare le radici della libertà con l’intimidazione ad un rappresentante della comunità eletto dai cittadini. Siracusa non merita questa barbarie”.

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