Sono arrivati stamattina a Mineo, intorno alle undici e trenta, i primi extracomunitari provenienti dal Cara di Caltanissetta che alloggeranno nel residence degli Aranci, ribattezzato dal ministro Maroni e dal premier Berlusconi “il villaggio della solidarietà”.
Molti sorrisi e saluti ai cronisti dei rifugiati richiedenti asilo che attenderanno nel residence etneo l’iter del loro processo di accoglimento. E il primo a varcare la soglia della struttura è Mahmud Osman, un rifugiato somalo scappato dalla guerra civile del suo paese, che si trovava in una struttura del trapanese.
A presentare la struttura e l’iter di accoglienza dei rifugiati il vice prefetto Annamaria Polimeni: “All’ingresso del villaggio abbiamo predisposto le strutture della Croce Rossa e tutti gli ospiti saranno muniti di badge e una chiave per l’ingresso nelle loro palazzine. Avremo una mensa in comune per tutti. Questa, nei piani, deve essere una residenza per un breve passaggio in attesa delle pratiche concernenti la richiesta di asilo, che avverrà nell’ordine dei sei mesi”.
Le 404 villette della Pizzarotti, un tempo destinate al soggiorno dei militari Usa di stanza a Sigonella, saranno quindi destinate per i prossimi mesi ai richiedenti asilo presenti nei diversi Cara italiani, per un numero massimo complessivo di 2000 extracomunitari.
“L’accoglienza sarà incentrata sulle diverse necessità dei richiedenti asilo – ha spiegato la responsabile della Croce Rossa Gabriella Salvioni – e offriremo loro beni di prima necessità, un ambulatorio attrezzato, un servizio di lavanderia e qualora arrivassero dei bambini abbiamo anche delle aree giochi ad hoc”.
Non mancano però le ormai consuete schermaglie tra il Governo e i sindaci della zona. Infatti il primo cittadino di Mineo Giuseppe Castania, presente all’apertura del villaggio, sottolinea la mancanza di coordinamento con le istituzioni locali: “Ufficialmente non abbiamo avuto alcuna comunicazione dell’apertura del centro e sarebbe stato più corretto dal punto di vista istituzionale emanare un avviso ufficiale con una data e un orario e saremmo venuti in maniera civile e pacifica per capire come far funzionare questo progetto. Su di esso abbiamo molte incognite e può essere migliorato o sostituito, ma vogliamo dare il nostro contributo pur partendo da una posizione iniziale di non condivisione”.
Alle rimostranze del sindaco Castania sulla sicurezza e sull’utilità del centro ha risposto in maniera entusiasta José Angel Oropeza, direttore dell’Ufficio regionale per il Mediterraneo e Capo Missione in Italia e Malta per l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione, che ha plaudito all’organizzazione del “villaggio della solidarietà”, indicandolo come “un modello per l’Europa”, pur condividendo i timori dei sindaci ma fiducioso sull’integrazione.
Entro la giornata di oggi dovrebbero arrivare al residence circa 200 migranti e nei prossimi giorni ci saranno altri arrivi fino al tetto massimo di duemila, in attesa degli sviluppi della situazione a Lampedusa.