Morti sul lavoro e contratti: la Fumarola (Cisl) a Palermo

Morti sul lavoro e contratti: la Fumarola (Cisl) a Palermo

La segretaria generale del sindacato
IL CONGRESSO
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 PALERMO – “La strage dei morti sul lavoro purtroppo non finisce mai. Noi abbiamo deciso di dedicare il nostro primo maggio unitario proprio alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Io sarò presente a Palermo.

Pensiamo che, quello che è stato realizzato con un provvedimento del governo, è stato importante sì, ma al momento non è sufficiente. Bisogna assolutamente investire in prevenzione, in maggiori controlli. Bisogna mettere a sistema le banche dati, fare una formazione molto forte, a partire dalla scuole, perché pensiamo che è lì che si debba creare una coscienza della tutela della salute e verso la sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Così la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, parlando con i giornalisti all’hotel San Paolo Palace, a Palermo, degli ultimi due morti sul lavoro delle scorse ore (uno in provincia di Napoli e uno a Pordenone), a margine della giornata conclusiva del congresso della Cisl Palermo Trapani.

“È importante – prosegue – trasferire alle imprese un principio: investire in sicurezza non è mai un costo. E’ un modo per qualificare l’impresa e il lavoro. Ma è anche fare il modo per far sì che le persone che escono da casa per andare a lavoro possano anche tornarci”.

I dazi

“I dazi sono sempre stati un problema, noi dobbiamo affrontarli – prosegue -. Abbiamo chiesto un intervento, a livello europeo, perché bisogna occuparsene in quella direzione. Bisogna affrontarli con una grande coesione da parte di tutti i soggetti interessati”.  

Contratti

Ed ancora: “È dimostrato che quando vi sono i rinnovi dei contratti, i salari crescono. Bisogna rinnovare i contratti sia pubblici che privati, perché è lì che si ragiona dell’aspetto salariale, ma si incrementano anche altre voci che compongono la parte contrattuale.

Noi pensiamo che ritardare nel rinnovo dei contratti, come ad esempio quelli del settore pubblico, sia assolutamente sbagliato, perché si nega la possibilità a lavoratrici e lavoratori di avere un incremento salariale in questo tempo così complesso. Soprattutto, se penso ai contratti del pubblico impiego, mai si era verificato che ci fossero delle risorse per i rinnovi contrattuali nel nostro caso fino al 2030″.

“Il tema salariale – prosegue – va affrontato con i rinnovi dei contratti, una maggiore produttività che va redistribuita, con investimenti che devono generare buona occupazione, stabilizzare l’occupazione che c’è e dare l’opportunità alle persone di immaginare un progetto di vita concreto”.


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