PALERMO – Giocare a calcetto era per lui soltanto un hobby. Un appuntamento fisso da rispettare almeno tre volte al mese. Stavolta però, qualcosa è andato storto. Come sempre, aveva incontrato i suoi amici con cui condivideva la passione per il calcio: tra loro c’era anche un cugino. La squadra si era data appuntamento ai campetti di calcio dell’impianto “Garden Center”, che si trova in via Beato Angelico, nella zona di viale Michelangelo.
A pochi metri dall’abitazione di Marcello Caponetto, 42 anni, che viveva nello stesso quartiere, in un palazzo di passaggio Petrigni. E così la partita era iniziata. La serata era tiepida, è trascorsa tranquillamente, tra il solito agonismo amichevole e il divertimento per uno sport che da sempre l’aveva appassionato. Poi la tragedia. Una volta terminato il match, infatti, i componenti delle due squadre hanno pagato, poi si sono recati negli spogliatoi, hanno fatto una doccia e si sono quindi diretti verso l’uscita. Un percorso breve con i borsoni in spalla, che Caponetto non è riuscito però a compiere: l’uomo si è infatti sentito male improvvisamente, accasciandosi e finendo a terra.
“Non riusciva a respirare – racconta la responsabile dell’impianto – era privo di sensi. Abbiamo lanciato tutti l’allarme, chiamando il 118. L’ambulanza è arrivata dopo venti minuti, ogni secondo trascorreva lentamente, sembrava che il tempo non passasse più. I soccorritori – continua la donna – hanno fatto di tutto per salvarlo. Hanno provato a rianimarlo con il defibrillatore, praticando un massaggio cardiaco.
Purtroppo – conclude – non c’è stato niente da fare”. Caponetto ha accusato il malore poco fuori dal cancello della struttura. Nessuno avrebbe mai pensato che da quel campetto il 42enne non avrebbe mai più fatto ritorno: ai sanitari, infatti, non è rimasto che accertare il decesso per arresto cardiocircolatorio. Sul posto, insieme al 118, sono intervenuti i carabinieri. La salma è stata consegnata ai familiari per la celebrazione dei funerali.