Muos: lavori fermi a Niscemi | "Ma Sigonella sta diventando la capitale dei droni" - Live Sicilia

Muos: lavori fermi a Niscemi | “Ma Sigonella sta diventando la capitale dei droni”

Il Muos di Niscemi visto dall'interno della base

LE FOTO DEL MUOS DI NISCEMI. Dopo la visita di una delegazione di deputati ed esperti è stato confermato che i lavori sono sospesi. Sulla scena restano sempre i dubbi sulle ricadute per la salute dei cittadini. E spunta la questione militare.

Nel cuore della Sicilia
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PALERMO – Nel cuore della sughereta di Niscemi si continua a rivolgere lo sguardo verso lo spauracchio del Muos. E proprio del sistema radar americano vi mostriamo le foto dall’interno. Foto che raccontano come il Muos potrebbe cambiare il volto del paesaggio nisseno nell’entroterra siciliano. In attesa di una decisione definitiva i lavori sono sospesi, ma da parte delle autorità statunitensi l’intenzione è quella di riprendere appena possibile il montaggio del sistema radar, che renderebbe il cuore della Sicilia uno dei quattro avamposti internazionali di monitoraggio dello spazio aereo per l’esercito americano. Gli altri tre sono già in funzione, due si trovano in territorio statunitense, precisamente nelle Hawaii ed in Virgina, mentre il terzo è in Australia.

“I lavori sono effettivamente sospesi da diverse settimane. Lo abbiamo potuto verificare nella nostra visita della scorsa settimana”. A parlare è il deputato di Sel Erasmo Palazzotto, che si è recato a Niscemi assieme alla collega Donatella Duranti ed al docente del Politecnico di Torino Massimo Zucchetti. Ed era la prima volta che un tecnico come il professore torinese entrava dentro la base NRTF-8, acronimo di Naval Radio Trasmitter Facility, a Niscemi. Ad accogliere la delegazione parlamentare c’era lo stato maggiore dell’esercito italiano così come di quello statunitense, oltre al console Donald Moore. “Da parte loro c’è stata grande disponibilità e zelo – prosegue Palazzotto –. Hanno voluto sottolineare come non ci siano rischi per la salute dei cittadini. Anche se il professore Zucchetti ha fatto notare delle problematiche tecniche che impediscono di stimare il reale impatto dei campi elettromagnetici”. E


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