Sicilia, mutui casa e quarta rata ai Comuni: Finanziaria Netflix

Mutui casa e quarta rata ai Comuni, Ars: va in onda la “Finanziaria Netflix”

A Sala d'Ercole arriva il 'Collegato ter', l'ironia di Cracolici: "Nuova puntata"

PALERMO – Ci sono i quaranta milioni di euro destinati ad abbattere l’incremento dei mutui-casa per le famiglie e gli oltre 41 milioni di euro per chiudere definitivamente la Resais, ma ci sono anche i cinque milioni di euro per il randagismo. C’è anche il via libera alla quarta rata dei trasferimenti ai Comuni. La manovra correttiva, ‘camuffata’ da ‘Collegato Ter’, è sbarcata ufficialmente all’Ars aprendo, di fatto, la sessione di bilancio. Il tutto a poche ore dall’approvazione in Giunta della nuova legge di stabilità 2024-2026.

La “Finanziaria Netflix”

La Finanziaria verrà approvata oggi dalla Giunta Schifani ma a pochi metri da Palazzo d’Orleans, in Parlamento, è iniziata la discussione su quello che in estate era stato definito il ‘Collegato Ter’. Un testo che raccoglieva le vecchie norme stralciate dalla precedente Finanziaria e che nel frattempo è lievitato. Si è passati da otto a 25 norme (diverse di spesa, altre ordinamentali). “Un assestamento in piena regola”, ha ammesso l’assessore all’Economia Marco Falcone in aula illustrando le strategie del governo per la sessione di bilancio. La palma d’oro per l’ironia la vince invece Antonello Cracolici, esperto deputato Pd: “È la Finanziaria ‘Netflix’, cioè a puntate. Siamo davanti a una variazione di bilancio che viene effettuata in maniera inappropriata perché si utilizza lo stralcio di un provvedimento, che conteneva norme finite in un Collegato, per portare avanti delle spese che avranno ricadute sul bilancio 2024″.

Falcone: “Presto un nuovo assestamento”

Sullo sfondo c’è l’accordo Stato-Regione che prevede la compartecipazione per un miliardo e duecento milioni di euro alle spese per il ponte sullo Stretto. Roma, in cambio, ha staccato subito un assegno da trecento milioni per il 2023 per compensare la maggiore compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria. Soldi che potrebbero nei prossimi anni con tranche da 50 milioni di euro annui fino a raggiungere quota 630 milioni. Il governo Schifani è alla finestra e guarda alla legge di stabilità nazionale. “Vogliamo spendere al meglio questi fondi per innescare circuiti economici virtuosi”, ha sottolineato Falcone rispondendo anche alle sollecitazioni di Cateno De Luca, reduce dalla battaglia per il seggio senatoriale di Monza e Brianza, e del capogruppo del Pd Michele Catanzaro. “Prima di aprire la sessione di bilancio vogliamo discutere dell’accordo Stato-Regione”, è stata la richiesta di due delle tre anime dell’opposizione. Nasce così, quindi, il ddl ‘Disposizioni varie’, che di fatto anticipa “e alleggerisce – ancora Falcone – gli interventi della legge di stabilità”. Ma le puntate della serie Netflix, per dirla alla Cracolici, non sono finite: “Questa manovra correttiva rischia di non essere l’ultima – ha annunciato l’assessore all’Economia -. Da qui a non moltissime settimane si dovrà fare eventualmente un assestamento di bilancio”.

Il 7 novembre la maratona Ars

Il testo di quello che fu il ‘Collegato Ter’, intanto, è stato incardinato a Sala d’Ercole ma quasi sicuramente non sarà quello definitivo. A bocce ferme movimenta circa cento milioni di euro, ma gli ingredienti del minestrone potrebbero aumentare facendone un piatto ben più ricco. Il portafogli potrebbe infatti gonfiare fino a seicento milioni di euro in base all’accordo Stato-Regione. Falcone, infatti, ha annunciato un maxi emendamento del governo “perché da Roma potrebbero giungere nuove risorse”. A beneficiare di questa nuova iniezione di liquidità potrebbero essere il Fondo pensioni dei dipendenti regionali, per il quale Falcone ha disegnato un progetto di riacquisto degli immobili che Palazzo d’Orleans cedette ai privati nel lontano 2007, e l’Irfis. Il braccio finanziario della Regione, nelle intenzioni dell’assessorato all’Economia, sarà il fulcro delle strategie di aiuto alle imprese per abbattere il costo del denaro. Le proposte di modifica al testo, sia governative che parlamentari, dovranno arrivare sul tavolo entro il 3 novembre: il 7 si partirà con l’esame del testo. “E speriamo che non si arrivi a 40 o 50 articoli”, è stato l’auspicio di Catanzaro.

Lotta all’aumento dei mutui casa

Il 7 novembre, ad ogni modo, le carte saranno tutte sul tavolo e mentre la Finanziaria 2024 sarà già nelle commissioni di merito, con i suoi 34 articoli, a Sala d’Ercole inizierà la battaglia sull’assestamento. “Al governo interessano i pilastri dei provvedimenti economici, sul resto si potrà discutere in Aula”, è il ramoscello d’ulivo inviato da Falcone, consapevole che la guerra intestina al centrodestra sulle nomine nella sanità renderà il percorso del Collegato Ter e della legge di stabilità denso di pericoli. Tra le norme che stanno più a cuore a Falcone c’è quella che sposta sulle casse dell’Irfis quaranta milioni di euro (“ma potrebbero diventare 50”) per costituire un fondo destinato all’abbattimento degli interessi 2022 e 2023 maturati sui mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa. Altri 41 milioni e 815mila euro consentiranno invece di accelerare il processo di liquidazione della Resais, uno dei tanti carrozzoni della Regione, anche attraverso la definizione dei contenziosi con l’Agenzia delle Entrate.

Le altre norme

C’è poi la norma che uniforma il trattamento economico dei dipendenti Ciapi a quello previsto per i dipendenti regionali. In menù anche l’istituzione di corsi di formazione affinché gli iscritti all’Ordine dei biologi possano effettuare prelievi venosi e tamponi nelle strutture sanitarie. Entrambe le norme sono care alla capogruppo della Lega Marianna Caronia. Il democristiano Ignazio Abbate ha sponsorizzato la cancellazione in alcuni casi degli oneri di urbanizzazione negli insediamenti artigianali e industriali, che al momento sono a carico delle aziende. In scaletta anche due norme targate Pd: la disciplina del Fondo regionale disabilità e non autosufficienza, ma anche i contributi alle aziende silvo-pastorali. Ritorna la dichiarazione di “interesse strategico regionale” per il telescopio Fly Eye del Monte Mufara, a Isnello, sulle Madonie, promosso dall’Agenzia spaziale italiana. Dentro anche i cinque milioni di euro da ricavare dal Fondo autonomie locali per aiutare i Comuni nelle spese di mantenimento dei cani randagi. Via libera, infine, anche alla quarta rata dei trasferimenti agli enti locali che così potranno ‘guardare’ con serenità alla Finanziaria Netflix della Regione Siciliana.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI