Lavoratori sul piede di guerra |"Intervengano le istituzioni" - Live Sicilia

Lavoratori sul piede di guerra |”Intervengano le istituzioni”

Dopo le promesse annunciate dalla Regione, i lavoratori sono ancora in attesa di una convocazione in prefettura. Quest'oggi il sit in davanti la sede del laboratorio nella zona industriale.

CATANIA – Troppe parole, ma niente fatti. Ecco perché i lavoratori della Myrmex sono scesi di nuovo in strada quest’oggi per protestare contro l’ennesima situazione di stallo in cui è piombata la vertenza. Il sit in si è tenuto di fronte la sede del laboratorio Myrmex nella zona industriale a Catania. Gli interrogativi aperti sono ancora tanti, sul fronte soprattutto dei progetti di ricerca avviati con il Miur e su quello relativo alla proposta annunciata nei mesi scorsi della Regione. Aspetti che i lavoratori attendevano di poter approfondire nel corso di un incontro che si sarebbe dovuto tenere a breve in prefettura. Ma la convocazione è invece sfumata.

La proposta inizialmente delineata dal governo regionale prevedeva l’affidamento dell’azienda alla cooperativa costituita già dai lavoratori in partnership con il Parco scientifico e tecnologico della Regione siciliana. Ente con cui si sarebbe, come affermato da Crocetta, già avviata una fase d’interlocuzione.

“Eravamo in attesa – dichiara Margherita Patti, segretario della Filctem Cgil –  di essere convocati ad un tavolo con Myrmex, Pfizer e Regione, al fine definire la proposta arrivata dalla Regione e chiudere un eventuale accordo col Parco tecnologico. L’idea era finalmente quella di tornare a lavoro tramite la costituzione della cooperativa, ma non ci è arrivata nessuna convocazione. E la Regione non ci conferma nulla a proposito della proposta che il Parco scientifico tecnologico avrebbe dovuto definire, presentando per conto della cooperativa, quanto meno, una lettera d’intenti al presidente della società, Gian Luca Calvi”. La trattativa, dunque, annunciata dallo stesso governatore Rosario Crocetta, sembra non riuscire a decollare. Tutto dipende in primis dalle future opportunità di finanziamenti a disposizione della cooperativa, intenzionata ad acquisire il centro di ricerca. Ma non ultimo, al socio unico, della Myrmex, Gian Luca Calvi, che dovrà valutare l’offerta economica e nel caso accettare o meno l’accordo. Le trattative hanno, infatti, sempre trovato l’opposizione del socio unico della Myrmex, secondo cui, l’operazione non potrebbe mai concludersi al costo simbolico di un euro (così come previsto dalla delibera del 2011) stante la mancata applicazione da parte della Regione dell’accordo di programma. 

Ma a riguardo Patti lancia un accorato appello. “Non può essere una speculazione – dice – ma l’accordo deve poter essere fattibile e tenere conto della finalità per cui il laboratorio era inizialmente nato, cioè per la salvaguardia dell’occupazione e rilancio della ricerca a Catania”. Inizialmente, la somma fissata da Calvi per la vendita del centro toccava quota i 13 milioni di euro. “A giugno – prosegue la segretaria Patti – abbiamo anche scoperto che allo Iom sono stati ceduti al costo di un euro parte dei progetti di ricerca inclusi originariamente nella procedura di conferimento del ramo aziendale fra Wieth-Pifzer e Myrmex. Ovvero, tranche finanziate dal ministero della Ricerca e dell’istruzione. Il rischio adesso è che la struttura del centro diventi obsoleta e nessuno voglia più acquisirla. Ci appelliamo a tutti, al sindaco e alle istituzioni e alla Regione: è tempo di finirla con gli slogan ad effetto a favore dell’eccellenza del sud e dei ritornelli sulla fuga dei cervelli. Sono state inaugurate le torri biologiche? Bene, ci permettano di far parte di questo progetto, i lavoratori Myrmex sono altamente qualificati, della professionalità impegnate da anni nel campo”.

A questo punto, dunque, i lavoratori non escludono nuove azioni di lotta e protesta a partire dalla prossima settimana. “I lavoratori – aggiunge – sono arrabbiati. Per molti di noi già è scaduta la mobilità. Non c’è più tempo”. Ma la rabbia degli ex dipendenti è dovuta inoltre all’ennesimo intoppo che ancora una volta rischia di ostacolare un’eventuale risoluzione della vertenza. Per ieri, giovedì 1 dicembre, era infatti fissata la prima udienza al Tribunale di Catania, della causa civile volta a chiarire eventuali responsabilità della Pfizer rispetto al destino della Myrmex, ma questa è inaspettatamente slittata al 28 settembre del 2017. Un’eternità per i lavoratori fermi e in attesa di risposte concrete già da due anni.

 

 


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