PALERMO – Allacci abusivi e contatori truccati. Sono sempre più diffusi nel capoluogo siciliano, dove si registra una continua escalation del fenomeno dei furti di luce. Basti pensare che nel corso dell’ultimo Controllo Integrato del Territorio nella zona dello Sperone, la polizia ha trovato ventisette appartamenti collegati alla rete pubblica.
Si trovavano all’interno di uno stabile formato da ottanta abitazioni, suddivise in cinque scale. E lo stesso escamotage era stato adottato da un commerciante, titolare di un negozio al piano terra dello stesso stabile. I “furbetti del contatore” sono stati individuati anche nella vicina piazza Ignazio Calona, a Brancaccio: insieme ai tecnici dell’Enel, ventisei utenze su novanta sono risultate irregolari, con allacci diretti alla rete elettrica o con contatori manomessi.
I poliziotti hanno identificato i titolari dei contratti di fornitura, denunciandoli per furto aggravato di energia elettrica. Ulteriori controlli hanno permesso poi di individuare altri dieci allacci abusivi alla rete, così come è accaduto in una palazzina di tre piani al Borgo Vecchio, dove le denunce scattate sono state sette.
Negli ultimi mesi i controlli sono stati serrati e hanno permesso di far venire a galla anche le anomalie all’interno di una casa di riposo di Monreale: la struttura che ospitava dodici anziani era stata collegata con un sistema rudimentale all’impianto pubblico dell’Enel. Per la titolare è scattato l’arresto, così come per il proprietario di un laboratorio di dolci abusivo, scovato dalle forze dell’ordine tra i vicoli del centro storico.
Più di duecento gli arresti effettuati da polizia e carabinieri negli ultimi dodici mesi. Tra questi ci sono trentadue donne, tra cui diverse casalinghe, e circa 170 uomini. Sono impiegati, disoccupati, pensionati, commercianti, ambulanti, ristoratori, panettieri, macellai, baristi, giostrai, fruttivendoli, titolari di associazioni sportive, pregiudicati e persone sottoposte agli arresti domiciliari nonché nullafacenti e cittadini extracomunitari. Da una categoria all’altra, tutti avevano trovato il modo per alimentare l’abitazione o il proprio locale senza sborsare un centesimo.
Altrettanto variegate le attività commerciali i cui titolari sono finiti in arresto. La casa di riposo è infatti soltanto una delle strutture risultate irregolari. Gli interventi delle forze dell’ordine hanno riguardato un cantiere edile, sette panifici, una bottega artigianale, quattro officine, tre centri scommesse, dodici bar, cinque pizzerie, un internet point, altre dieci macellerie, tre rosticcerie. una pasticceria, un ingrosso di prodotti ittici, due pub, due supermercati, due rivendite di surgelati, un ristorante, quattro rivendite di frutta e verdura.