Caro Musumeci, come Crocetta | pure lei ha pupi e pupari in casa - Live Sicilia

Caro Musumeci, come Crocetta | pure lei ha pupi e pupari in casa

Lettera al governatore Musumeci, tra inciampi nuovi e vecchi vizi del passato.

Caro Presidente Musumeci,

Quando un pessimo bar chiude e poi riapre, gli avventori che l’avevano abbandonato ritornano colmi di speranza. Hai visto mai che i successori siano meno peggio dei gestori di un tempo? 

Il ‘Crocetta bar’ serviva pietanze politicamente indigeribili, per quanto inizialmente suggestive, quando tutto era marketing e niente sostanza. Lei è stato eletto per questo. Ora c’è il suo locale: il ‘Nello’s Bar’. Qualcuno lo osserva con interesse, altri con sospetto. Nessuno vuole sentire neanche il più piccolo olezzo del crocettismo trascorso.

Invece, ecco qualche indizio di segno perlomeno incerto.

Lei, per esempio, ha adunato sul suo bancone gli ingredienti essenziali per un esplosivo caffè scorretto Sgarbi. Una mistura bollentissima, che ustiona il palato, traumatizza la gola, lasciando cocenti e labili tracce di sé. E viene subito alla mente il cocktail Battiato-Zichichi, il capolavoro politico dell’effimero. Ricorda, Presidente, il maestro Battiato con le sue affascinanti giaculatorie sulla melodia e sulla dinastia dei Ming? Rammenta le amabili chiacchiere del professor Zichichi sul super-mondo? Erano decorazioni, tappezzeria per adornare un governo vacuo. Infatti, in nulla si risolsero, se non in spuma e titoli ad effetto sui giornali.

Con Sgarbi l’avvio sembra lo stesso, soprattutto per la sua qualifica di assessore a breve scadenza: assessoratus interruptus, si potrebbe dire, se il garbato Vittorio non si adombra. Ci saranno provocazioni – che già ci sono, fin troppo eccessive – titoloni e frotte mediatiche richiamate dal narcisismo del suddetto e nulla più. Un altro capolavoro dell’effimero. Possiamo permettercelo? E veniamo al resto.

La specialità del ‘Crocetta bar’ era l’annuncio roboante, servito su un piatto d’argento, con contorno di petti infuori e mascelle volitive. La promessa di una rivoluzione che non ebbe mai seguito. Giusto la stessa posa eroica che ha assunto il professore Gaetano Armao – vicepresidente e assessore al Bilancio – immancabilmente prevedendo una commissione sulla verifica dei conti della Regione. E va benissimo l’approfondimento – per carità – ma – come ha scritto il nostro Salvo Toscano, riguardo ai pregiati commissari, trattasi di “uno squadrone di castigamatti che di certo ne sapranno tutti molto di più delle centinaia di dirigenti a libro paga della Regione e delle migliaia di altri regionali. Che evidentemente non bastano all’assessore…”. Parrebbe, insomma, un annunciatissimo buco nell’acqua, con la seduzione del vendicatore che arriva da lontano, bilanciata sul registro del crocettismo spinto.

Ancora effluvi crocettiani emergono dal retrobottega. Una giunta assemblata col manuale degli strapuntini, non soltanto per meriti. La segnalata presenza di alcuni ‘suggeritori’, acquattati dietro i banconi. Rammenta, Presidente, quando si scriveva – a torto o a ragione – del ‘senatore della porta accanto’, alludendo a Beppe Lumia, mentore politico del nominato Saro? Ora, invece, si scrive e si legge del reduce Fabio Granata, dato per vicinissimo all’assessore Sgarbi, nelle vesti di demiurgo ed ispiratore di chissà quali mirabolanti avventure. Sarà vero? Perché, se fosse così, saremmo nel piatto di un’altra pietanza crocettiana: l’eminenza grigia che tira i fili nell’ombra, lì dove il potere c’è ma non si vede. E conta.

Insomma, Caro Presidente, qualche dubbio resiste. Il bar è stato rinnovato, ha un’insegna differente e un menù che descrive mirabilie di sé. Eppure, riflette molto da vicino alcuni difetti della vecchia gestione. Ma che beffa atroce – dopo tanto patire – se il caffè di Nello risultasse imbevibile come quello di Saro.


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