CATANIA – “Il ritocco della Tari ci sarà nel 2025, quando voteremo il prossimo bilancio. E l’intenzione dell’amministrazione è ritoccarla al ribasso”.
Massimo Pesce, neo assessore all’Ambiente e al Verde pubblico del Comune di Catania, spegne le polemiche sul caso scoppiato in aula consiliare, relativo al possibile – sebbene improbabile – aumento della tariffa della spazzatura per via dell’incremento dei costi relativi al servizio di gestione rifiuti di oltre 2 milioni e 700 mila euro, inserito nella Variazione di assestamento generale del Bilancio finanziario e Salvaguardia degli equilibri di bilancio 2024/2026, votata dall’aula.
“L’assessore Marletta ha già precisato che si tratta di adempimenti contrattuali – afferma Pesce. La questione Tari la verificheremo nel 2025: speriamo che, quando approveremo il prossimo bilancio, potremo comunicare qualcosa di diverso, ovvero la diminuzione della Tari. Questo è il nostro obiettivo”.
Cambiare il sistema di raccolta
Per raggiungere il quale, l’amministrazione starebbe apportando dei cambiamenti nel sistema di raccolta, come ci spiega l’assessore con una delega “bollente”. “Sicuramente una delega complicata – conferma: c’è molto da fare e, a mio modo di vedere, occorre un cambio di passo chiaro e da parte di tutti.
Dell’amministrazione, delle aziende, degli uffici e dei cittadini. Perché il nostro obiettivo, almeno a 12 mesi, è quello di aumentare la differenziata in modo ragguardevole. Questo potrebbe consentirci di andare incontro ai cittadini potendo agire sulla diminuzione della Tari. Per questo, abbiamo messo mano ad alcuni interventi strutturali”.
A cominciare dalle nuove isole ecologiche, strategiche nel piano dell’amministrazione. “Ne abbiamo inaugurato una terza e ne apriremo altre tre entro settembre o ottobre – prosegue il rappresentante della giunta comunale -. Questo ci consentirà di essere presente in tutto il territorio. Non solo: conferire i rifiuti nelle isole ecologiche consente all’amministrazione di risparmiare tantissimo rispetto al conferimento in discarica”.
Isole ecologiche ed evasione
Un ritorno economico che non si traduce, però, immediatamente in una partita di giro anche per gli utenti. Fino a ora, infatti, quanto riconosciuto per chi conferisce nelle isole ecologiche è davvero irrisorio. “Noi lo modificheremo e incentiveremo questo sistema premiante – assicura Pesce – nel momento in cui avremo però aperto tutte le isole ecologiche e avremo servito tutto il territorio comunale. Anche oggi si può andare in qualsiasi isola ecologica a prescindere dal luogo di residenza – precisa, ma bisogna essere censiti”.
Un tema dolente, quello dell’evasione, sul quale però l’assessore non si esprime. “Mi sono insediato da pochi giorni – dice – e comunque, a questo lavorano altri uffici. Noi abbiano messo in campo altri tipi di interventi, per esempio per i condomini. Ne abbiamo 4000 circa in città e cercheremo di coinvolgerli”.
I condomini
L’idea è quella di distribuire cassonetti da posizionare all’interno dei palazzi con almeno sei condomini. “A spese delle aziende, perché previsto nell’appalto, verranno forniti i cassonetti dove poter ricoverare i rifiuti – spiega Pesce -. Eviteremo così i sacchetti in strada e daremo una possibilità agli abitanti decisamente più comoda. Non solo: così sarà più semplice controllare chi non conferisce correttamente. C’è già una squadra operativa e avremo un aggiornamento a settembre, per vedere quali condomini vorranno aderire a questa sorta di collaborazione con noi”.
Un’iniziativa che, secondo l’assessore, potrebbe incidere molto sulla quantità e sulla qualità della differenziata. Di certo, sì eviterebbe che chiunque possa “aggiungere” un sacchetto non conforme.
Gli esercenti
“Un altro intervento strutturale riguarderà gli esercenti – continua: laddove ne esistono tanti, vorremmo realizzare delle piccole isole ecologiche dove si possano ricoverare i rifiuti che poi le aziende provvederanno a rimuovere a fine giornata. Così, eviteremo la spazzatura in strada la sera vicino ai locali magari ancora pieni di gente”.
Alle spalle della Pescheria ne sorgerà una il prossimo autunno: la realizzeranno i privati ma il Comune e le aziende provvederanno a fornire cassonetti, a ritirare i rifiuti e a pulire.
Sanzioni e capitolato
Relativamente alle sanzioni previste nel capitolato di appalto per le aziende vincitrici in caso di mancato rispetto del contratto, Pesce taglia corto. “Ogni cosa è prevista nell’appalto – afferma -: i compensi, le sanzioni, gli obiettivi relativamente alla differenziata. Le aziende ne hanno uno da raggiungere al 31 dicembre 2024, al 31 dicembre 2025 e così via. Nel caso in cui non dovessero raggiungere questo obiettivo ovviamente saranno penalizzate dal punto di vista economico”.
Obiettivo 35%
L’obiettivo da raggiungere entro il 2024 è il 35% di differenziata. “Siamo intorno al 33% – precisa l’assessore. Il fatto è che il dato è a macchia di leopardo, ci sono zone dove si raggiunge anche il 45% e altre in cui la percentuale è più bassa”.
La cenere vulcanica
Infine, il capitolo cenere. Un problema che, al di là della contingenza, necessita programmazione e investimenti. “Partiamo dal presupposto che, quello che sta accadendo è una calamità naturale – sottolinea l’assessore -. Il dato parziale è di quasi tremila tonnellate di cenere racconta. Pensiamo entro la prossima settimana di completare e poi ci sarà una sorta di intervento di rifinitura per rimuovere la cenere che nel frattempo sarà caduta da tetti, alberi e terrazzi”.
L’intenzione sarebbe quella di finire tutto entro la prossima settimana per evitare, qualora dovesse piovere, che la cenere si accumuli in tombini e caditoie. “A mio modo di vedere l’idea del sindaco che è anche il sindaco della Città metropolitana, di acquistare mezzi che possano essere utili ai comuni colpiti dal fenomeno, è molto sensata. Sarebbero oltre tutto macchinari appositi. Sarebbe senza dubbio utile -conclude – investire in questo senso”.