No ad Alfano, la sinistra insiste | Verso lo stop al “modello Orlando” - Live Sicilia

No ad Alfano, la sinistra insiste | Verso lo stop al “modello Orlando”

Pd pronto a candidare Micari, ma insieme ad Ap. Bersaniani e Si pensano a un altro candidato.

Verso le regionali
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PALERMO – Adesso la palla passa a Orlando. A lui il Partito democratico chiederà di risolvere il rebus. Se i Dem si dicono pronti, infatti, a “sposare” l’idea della candidatura del rettore Micari, proposta dal sindaco di Palermo, allo stesso modo sono pronti a “chiudere” l’accordo con Alfano. Ed è proprio questa intesa, che potrebbe essere formalizzata nelle prossime ore, a rappresentare l’ostacolo per la chiusura delle trattative in vista delle Regionali. Sia i bersaniani di Articolo 1-Mdp che i dirigenti di Sinistra italiana sono stati chiari: “Sì al rettore, no al ministro”. E adesso pensano a una proposta alternativa.

Così, tocca a Orlando, che per gli uomini del Pd è il “garante” dell’accordo con le sinistre, trovare la soluzione. Sempre più difficile, a dire il vero. “Non ci sono le condizioni politiche per un accordo col Pd in Sicilia” dice infatti all’Ansa il parlamentare di Sinistra italiana, Erasmo Palazzotto. “Avevamo confidato in Leoluca Orlando per tentare di replicare il ‘modello Palermo’ alla Regione chiedendo discontinuità col governo Crocetta e con chi l’ha sostenuto – afferma Palazzotto – Sono trascorsi due mesi e ci ritroviamo a discutere del candidato senza che il Pd abbia fatto un’analisi politica, anzi ha rivendicato i risultati di Crocetta. A questo punto – aggiunge – lavoriamo con tutti i soggetti della sinistra per un’alternativa, che non è un piano B. La sinistra politica e quella civica ha tante risorse da spendere, troveremo assieme a Ottavio Navarra, che era disponibile a candidarsi, la soluzione migliore. A Leoluca Orlando ora chiediamo se è disponibile a proseguire con noi il lavoro comune cominciato a Palermo”.

Concetti ribaditi dal responsabile nazionale enti locali di Sinistra Italiana Paolo Cento: “Mentre in Sicilia Sinistra Italiana, in accordo con Mdp, – ha detto – sta conducendo una faticosa verifica per costruire una proposta di governo per la regione, Renzi e il Pd stanno usando le elezioni regionali per riproporre vecchi schemi di centrosinistra addirittura con un ruolo centrale di Alfano in vista anche delle prossime elezioni politiche. Questo tentativo di Renzi – prosegue – va fermato ed è del tutto evidente che la sinistra siciliana dovrà nelle prossime ore valutare la necessita di una proposta autonoma e alternativa da mettere in campo per la regione”.

Insomma, lo “strappo” è vicino. E un candidato a sinistra c’è già: si tratta di Ottavio Navarra. Che però sarebbe pronto a un “passo indietro”, come fa intendere Palazzotto, di fronte a un candidato in grado di unire tutta la sinistra. Sembra così naufragare l’ipotesi di un ‘campo largo’. Se il Pd è, come detto, pronto a ragionare sul nome di Fabrizio Micari proposto da Leoluca Orlando e dalla sinistra ma pone come priorità la formalizzazione della coalizione con dentro Ap, Mdp e Sinistra italiana non intendono allearsi col partito di Alfano.

In giornata è previsto anche il coordinamento regionale di Mdp che prenderà una posizione politica ufficiale, ma secondo alcune fonti sarebbe da escludere un ripensamento sui rapporti con Ap. In questo quadro, Leoluca Orlando, che ambisce a creare una lista dei territori, avrebbe due scelte: andare col Pd o seguire la sinistra. Tra i dem e Ap, spiegano fonti democratiche, l’asse è ormai saldo e quindi senza la sinistra è probabile che il candidato non sia Micari, ma un politico. La scelta di candidare un civico, filtra infatti da ambienti Pd, era legata alla necessità di costituire l’alleanza larga, ma se questa dovesse naufragare, allora non avrebbe più senso la candidatura del rettore. Tornano così i nomi di candidati moderati: Giovanni La Via, Dore Misuraca e Gianpiero D’Alia. Ma potrebbero risalire le quotazioni di alcuni big del Pd come Davide Faraone e Giuseppe Lupo. E sullo sfondo ancora le primarie. Chieste già da diversi dirigenti del Pd.


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