Sicilia, la nomina di Iacolino e l'ira FdI: nuvole sulla manovra all'Ars

Il caso Iacolino e l’ira di Fratelli d’Italia, nuvole sulla manovra all’Ars

'Grande freddo' tra Schifani e i meloniani. E oggi si riparte da Sala d'Ercole
IL RETROSCENA
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PALERMO – I telefoni sono rimasti silenti per tutto il giorno, ieri. Nessun contatto, nessun chiarimento tra Palazzo d’Orleans e Fratelli d’Italia dopo la decisione dei meloniani di disertare la riunione di Giunta che ha approvato la riconferma di Salvatore Iacolino al dipartimento Pianificazione strategica.

La nomina di Iacolino e l’ira di FdI

“Una nomina tecnica”, tengono ad evidenziare fonti di Palazzo d’Orleans sganciando il nome di Iacolino dal gioco dei pesi e contrappesi politici e depotenziando le motivazioni addotte dall’alleato, che considera la decisione adottata dalla Giunta “non concertata” e “avventata”. E in serata le dichiarazioni del governatore Renato Schifani ribadiscono il concetto: “È una scelta tecnica, la conferma di un dirigente uscente, non si tratta di assessori in più o in meno. Ha lavorato bene, è una scelta che parte da una procedura che ho sempre seguito, con la proposta dell’assessore e la condivisione da parte della giunta”.

L’ira dei meloniani di Sicilia si riflette in un silenzio tombale, a partire dal commissario Luca Sbardella, ma i malumori sono arrivati a Roma, come provato dall’uscita del deputato catanese Francesco Ciancitto e del senatore palermitano Raoul Russo che chiedono “chiarezza e coesione” sollevando “perplessità” sulla nomina di Iacolino.

La lettera di La Rocca

Una frattura plateale e ora nella maggioranza c’è chi teme per l’esito della manovra quater in discussione all’Ars, dopo un venerdì che segna un freddo glaciale storico nei rapporti tra il presidente della Regione e il partito che esprime quattro componenti in Giunta. Alessandro Aricò, Giusi Savarino ed Elvira Amata non sono andati a Palazzo d’Orleans su indicazione dei vertici del partito. L’unico assessore meloniano presente era Francesco Scarpinato, giunto per consegnare la lettera con la quale il concorrente di Iacolino, Mario La Rocca, dava la propria disponibilità a dimettersi da dg dei Beni culturali per potere accettare l’incarico alla sanità.

La Rocca ha inoltre respinto la tesi secondo la quale esisterebbe un problema di conflitto di interesse nei suoi confronti per via della presenza di alcuni suoi familiari in una struttura privata convenzionata: “Si tratta di circostanza arcinota da oltre 16 anni che non mi ha impedito di svolgere con onore ed apprezzamento dei più sia l’incarico di direttore generale del Policlinico di Palermo sia di dirigente generale della Pianificazione strategica”, è stata la risposta del dirigente all’Ansa.

Palazzo d’Orleans

Lettera FdI sulla nomina di Iacolino

Scarpinato a Palazzo d’Orleans ha comunque consegnato anche un breve documento che illustra la contrarietà “di merito” dei meloniani alla scelta di Iacolino e le conseguenti assenze eccellenti al tavolo della Giunta: “nessuna concertazione”, inoltre, su un atto considerato “illegittimo”. La lettera evidenzia infatti le sentenze delle Corte dei conti sui casi dei dirigenti esterni scelti dai passati governi.

Palazzo d’Orleans: “Piena serenità”

La Giunta, tuttavia, è andata avanti secondo copione con otto componenti, approvando la nomina di Iacolino. Chi ha avuto modo di accedere ai piani alti di Palazzo d’Orleans parla di un “clima di piena serenità”, con Schifani che nel tardo pomeriggio è volato a Ribera per partecipare all’inaugurazione della Festa dell’Amicizia della Dc.

Schifani: “Credo nell’unità”

“Credo fermamente nell’unità della coalizione, anche nei confronti di Fratelli d’Italia che ha manifestato qualche perplessità”, le parole del governatore proprio dalla provincia di Iacolino dove la geografia politica disegna scontri tra tanti big del centrodestra. “Massima fiducia a tutti i partiti – ha aggiunto Schifani -, ma questa è una scelta tecnica e una conferma di chi ha lavorato bene”.

Schifani a RIbera
Schifani alla Festa dell’Amicizia di Ribera

Nuvole sulla manovra all’Ars

Con quest’atmosfera oggi a Sala d’Ercole sbarca la manovra quater, approvata dal centrodestra in solitaria in commissione Bilancio. Dai vertici di Fratelli d’Italia si sottolinea “l’ostinazione” sulla nomina di Iacolino che “non potrà essere indolore”. Sono in tanti ora, nelle file della maggioranza, a tentare di interpretare quale potrebbe essere il punto di caduta finale dell’intera vicenda della nomina di Iacolino. Sala d’Ercole, del resto, negli ultimi mesi è stata per alcune forze politiche di maggioranza il palcoscenico perfetto per mostrare le proprie insofferenze, per questo ora gli osservatori interessati del centrodestra temono ‘vendette politiche’ nella lunga sfilza di votazioni che attendono l’Aula.


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