GELA (CALTANISSETTA)– Più che un messaggio, uno sfogo. Più che uno sfogo un invito a riflettere.”Non ci ha mandato via la mafia e privandoci del lavoro ci manda via lo Stato!”. Franca Evangelista, la vedova di Gaetano Giordano, il profumerie di Gela ucciso dalla mafia nel 1992, scrive al premier Renzi. Lo fa attraverso una delle 100 mila cartoline che i sindacati riuniti Cgil, Cisl e Uil hanno stampato e distribuito alla città questa mattina per raccogliere le richieste di aiuto, le riflessioni e le lamentele dei gelesi da inoltrare al governo nazionale in merito alla vertenza Gela legata alla crisi della raffineria.
Oggi la donna gestisce nel centro storico della città un negozio di pelletteria, proprio nei pressi dell’associazione antiracket intitolata al marito di cui fa parte. Non ha lasciato Gela, ha sfidato a testa alta la mafia e “con la sua attività ha voluto dimostrare che a Gela si può vivere e lavorare portando avanti un esercizio commerciale, senza temere nulla”, ha commentato Ignazio Giudice Cgil. “Interpretando la nostra iniziativa – commenta – rivendica insieme con noi, ciò che invochiamo da sempre: la presenza dello Stato”. Una storia di coraggio quella di Giordano, il commerciante che pagò con la vita la sua ribellione al pizzo. Nel suo breve messaggio la vedova ha saputo concentrare in poche parole, un appello reale e commosso suscitando apprezzamenti e condivisioni sulla sua pagina Facebook, dove ha postato lo scatto che ritraeva la cartolina col suo messaggio al premier. Sono centinaia intanto le cartoline distribuite e già compilate che la prossima settimana saranno spedite in un plico a Palazzo Chigi.