PALERMO – La Corte Costituzionale rigetta il ricorso presentato dalla Regione siciliana contro la legge finanziaria statale del 2016. La Regione aveva impugnato la norma sulla riduzione dell’aliquota Ires sostenendo che la misura (che produce una minore entrata per l’erario, pari a quasi 4 miliardi di euro l’anno), sommandosi agli ulteriori tagli imposti in questi anni dallo Stato pregiudicava “lo svolgimento delle funzioni regionali”. Inoltre, la Regione lamentava nel suo ricorso come la decisione fosse stata assunta unilateralmente dallo Stato “e non sarebbe stata prevista alcuna misura compensativa idonea a bilanciare la disposta riduzione”.
La Corte, diversamente da quanto avvenuto per un ricorso analogo presentato dal Friuli Venezia Giulia – che a detta dei giudici ha dimostrato l’attualità del pregiudizio per il suo bilancio -, ha respinto il ricorso della Sicilia. Nella sentenza depositata oggi, la Consulta ricorda che “lo statuto di autonomia non assicura alla Regione Siciliana una garanzia quantitativa di entrate, cosicché il legislatore statale può sempre modificare, diminuire o persino sopprimere i tributi erariali, senza che ciò comporti una violazione dell’autonomia finanziaria regionale”.
I giudici costituzionali spiegano nella sentenza che “la dimostrazione della lesività delle rimodulazioni delle entrate tributarie rimane a carico della Regione ricorrente. Quest’ultima deve fornirne prova in concreto, attraverso l’analisi globale delle componenti del proprio bilancio. Nel caso in esame, la ricorrente non ha dimostrato che la riduzione delle risorse fiscali introdotte dalla novella statale e la loro interrelazione con misure di contenimento della spesa abbiano gravemente pregiudicato lo svolgimento delle proprie funzioni”.
Insomma, la Regione non ha saputo dimostrare come il taglio imposto dallo Stato abbia pregiudicato il suo bilancio. E così la Sicilia perderà diverse centinaia di milioni di euro.
“L’eccellente difesa degli uffici non ha potuto colmare la carenza di argomenti dell’Assessorato all’economia – commenta l’ex assessore all’Economia Gateano Armao -, le responsabilità politiche del dottor Baccei sono enormi ed il Pd dovrà darne conto ai siciliani, qualsiasi foglia di fico prescelga per dimostrare che la colpa è di qualcun altro”.