“Non ho la bacchetta magica”. Luisa Latella (GUARDA IL VIDEO DI MARTINA MILIANI) non usa mezzi termini e, con disarmante crudezza, unita a una forte determinazione, racconta in questa intervista a Livesicilia la sua esperienza come commissario del comune di Palermo, gli obiettivi e le difficoltà di questi quattro mesi di mandato che la vedranno alla guida della quinta città d’Italia fino alle prossime elezioni.
Nel tardo pomeriggio di una giornata fatta di incontri e riunioni susseguitisi fino a sera, l’ex prefetto di Vibo Valentia tenta di trovare risposte a problemi che Palermo si trascina dietro da anni. Dalla vicenda delle società partecipate,”che hanno bisogno di un’attenzione particolare”, tanto da spingere il commissario a chiedere interventi straordinari al governo nazionale come a quello regionale perché “nel nostro bilancio non c’è nulla da prendere”, al problema dell’edilizia scolastica, passando per la tenuta dei conti e il probabile aumento delle tasse, in merito ai quali è estremamente chiara: “Chi grida di andare a chiedere qualcosa, col cappello in mano, al governo nazionale, forse non si è reso conto della situazione del Paese. Le esigenze di campagna elettorale non devono travolgere il Comune e il bisogno di mantenere l’ente sano, anche Palermo deve fare la sua parte”.
Poi tocca all’affaire Monterosso, il vicecommissario nominato da Lombardo a cui ha deciso di non affidare deleghe almeno fino a quando la Regione non si pronuncerà sui rilievi dell’Udc, e al regolamento dei gazebo che va approvato dal consiglio comunale senza che si trasformi in una sanatoria.
Un ruolo non facile, per quella che è stata definita una “Monti al femminile” a cui spetta, come lei stessa ammette, “un compito gravoso”. Dubbi nell’accettare l’incarico? “Noi prefetti siamo come i militari: si obbedisce e basta”. E infine un messaggio rivolto ai palermitani: “Bisogna ricostruire la fiducia con le istituzioni, che non vanno da nessuna parte senza l’appoggio dei cittadini e viceversa. Ma va superata la mentalità del singolo interesse, dobbiamo acquisire il senso del bene comune. Una città che è stata di imperatori e di re deve riacquistare la sua energia partendo dalla base”.